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In Congo, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), si è verificato un evento preoccupante legato a una malattia misteriosa. Secondo le informazioni disponibili, l’epidemia è iniziata il 21 gennaio 2025 nella città di Boloko, nella provincia nord-occidentale di Équateur. Il focolaio iniziale è stato collegato a tre bambini che hanno consumato un pipistrello e sono morti entro 48 ore, manifestando sintomi di febbre emorragica, come febbre, vomito ed emorragie interne. Questo episodio ha dato il via a un’epidemia che, fino al 25 febbraio 2025, ha registrato 419 casi e 53 decessi.

Le autorità sanitarie, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno analizzato campioni di 13 casi inviati all’Istituto Nazionale per la Ricerca Biomedica di Kinshasa. I test hanno escluso virus noti come Ebola e Marburg, comuni cause di febbri emorragiche, anche se alcuni campioni sono risultati positivi alla malaria. Un secondo focolaio è emerso il 9 febbraio a Bomate, nella stessa regione, aggravando la situazione.

I sintomi principali riportati includono febbre, mal di testa, tosse, difficoltà respiratorie e, in molti casi, complicanze emorragiche che portano alla morte rapidamente, spesso entro 48 ore dall’insorgenza. La rapidità della progressione della malattia è ciò che preoccupa maggiormente gli esperti. Al momento, la causa esatta rimane sconosciuta, ma si sospetta una possibile origine zoonotica, legata al consumo di animali selvatici come i pipistrelli, una pratica diffusa in alcune zone del Paese, senza contare i rapporti promiscui con animali come scimmie. Sono in corso ulteriori indagini, tra cui il sequenziamento metagenomico, per identificare il patogeno responsabile.

La situazione è resa più complessa dalla remota posizione dell’area colpita e dalle limitate risorse sanitarie locali, che rendono difficile una risposta rapida ed efficace. L’OMS cercherà come sempre di peggiorare la situazione e trasformarla in una minaccia sanitaria anche per l’Europa.