Denuncia immigrato per stupro ma non ne chiede la condanna e i giudici lo assolvono
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Roma: Denuncia lo Stupratore Islamico ma non Chiede la Condanna – I Giudici lo Assolvono, l’Italia è Finita!
È un oltraggio che fa ribollire il sangue, un colpo mortale alla giustizia e alla dignità del nostro Paese: a Roma, un iracheno accusato di stupro, un crimine infame commesso nel giugno 2021, è stato assolto perché la vittima, una donna di 52 anni, non ha scritto nella querela “voglio che sia punito”. Il pm aveva chiesto sei anni di carcere per Ali Zubaldi, un 35enne islamico che ha violentato una donna in un hotel vicino alla stazione Termini, ma il Tribunale, con un vergognoso “non luogo a procedere”, lo ha lasciato libero. È la prova definitiva: l’Italia è un colabrodo, ostaggio di un sistema marcio che protegge i carnefici e abbandona le vittime!
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I fatti sono agghiaccianti. La notte del 23 giugno 2021, Zubaldi paga per un rapporto con la donna, poi la aggredisce per strapparle un secondo amplesso con la forza. Lei lo denuncia al commissariato Viminale, ma non si presenta in aula, non si costituisce parte civile, e nella querela – secondo i giudici guidati da Maria Bonaventura – manca “l’esplicita volontà punitiva”. Risultato? Il mostro è fuori, impunito, mentre il pm sbatte la testa contro un muro di assurda burocrazia. “Non luogo a procedere per mancanza di querela valida”, sentenziano i togati, quelli della stessa Bonaventura che nel 2021 assolse un bidello per aver molestato una studentessa “solo per pochi secondi”. È uno schifo, un insulto a ogni donna violentata e a ogni cittadino onesto!
Questo stupratore islamico, in Italia da anni con permesso di soggiorno, rappresenta tutto ciò che non funziona: un’immigrazione incontrollata che scarica sulle nostre strade predatori pronti a colpire. E noi? Li lasciamo fare, li coccoliamo con leggi assurde, li rimettiamo in libertà perché una vittima, forse terrorizzata o ignorante delle regole, non ha usato le parole giuste. Sei anni chiesti dal pm buttati nel cestino, mentre lui torna a girare libero, magari a cercare la prossima preda. È un affronto che urla al cielo: l’Italia non protegge più i suoi, ma spalanca le porte ai violentatori stranieri!
Basta con questa follia! Chiudiamo i confini, cacciamo chi delinque senza sconti! I ricongiungimenti familiari? Una fabbrica di guai da abolire subito! Ogni giorno che passa con questo sistema è un giorno in più di vergogna. Se uno stupratore islamico può ridere in faccia alla giustizia solo per un cavillo, allora non c’è più speranza. Sveglia, Italia: o reagiamo, o ci consegniamo mani e piedi a chi ci vuole distruggere!
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