Imam a scuola per insegnare islam agli studenti italiani
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L’Islamizzazione delle scuole italiane: un altro imam a fare propaganda, basta con questo scempio!
Saronno, 28 febbraio 2025 – È un oltraggio che non possiamo più sopportare: ieri mattina, giovedì 27 febbraio, un imam, Najib Al Bared del Centro Culturale Islamico di Saronno, ha messo piede nell’Ipsia “Antonio Parma” per fare lezione di Islam agli studenti italiani. Sì, avete letto bene: un imam, invitato dalla docente Monia Briganti e con il benestare del dirigente scolastico Alberto Ranco, ha avuto il permesso di entrare in una scuola pubblica per indottrinare i nostri ragazzi con i suoi “quattro messaggi chiave”. Lealtà verso Allah, sincerità nella fede islamica: ma stiamo scherzando? Questa non è educazione, è propaganda religiosa spudorata, ed è l’ennesimo passo verso l’islamizzazione delle nostre scuole!
Un imam in classe: la resa della scuola italiana
Cosa ci faceva Najib Al Bared in un’aula dell’Ipsia di Saronno? Ha parlato di “lealtà verso Allah” e di come questa sia la base per le relazioni umane secondo l’Islam. Parole che non hanno nulla a che fare con il nostro sistema educativo laico, ma che sono state accolte con sorrisi e applausi da una docente e un preside evidentemente incapaci di capire la gravità di quello che stavano permettendo. Non è un “incontro culturale”, come lo chiamano loro: è un tentativo sfacciato di portare l’Islam dentro le mura scolastiche, di insinuare una religione estranea nella mente dei nostri giovani, mentre noi stiamo a guardare come pecore.
E non è un caso isolato! Da Perugia, dove i presidi invitano i professori a celebrare il Ramadan, a Pioltello, dove le scuole chiudono per la fine del digiuno islamico, fino a questo ennesimo episodio a Saronno: è un’invasione sistematica. Le nostre aule, che dovrebbero insegnare Dante, la Costituzione e la nostra storia, vengono trasformate in pulpiti per imam che predicano la sottomissione ad Allah. È una vergogna, un tradimento della nostra identità, e chi lo permette – come Monia Briganti e Alberto Ranco – dovrebbe rispondere della propria complicità in questo scempio!
Basta con l’inclusione a senso unico
Ci raccontano la favola dell’“inclusione”, ci dicono che questi incontri servono a “capire gli altri”. Ma quali altri? Quelli che non si integrano, che impongono le loro regole, che pretendono di trasformare le nostre scuole in moschee improvvisate? Dov’è l’inclusione per la nostra cultura? Dov’è il prete che entra a scuola a parlare della lealtà verso Cristo, o l’insegnante che spiega ai ragazzi l’importanza della nostra tradizione cristiana e laica? Non esistono, perché qui l’inclusione va solo in una direzione: quella dell’Islam, che avanza mentre noi ci pieghiamo.
Najib Al Bared avrà pure parlato di “sincerità nelle relazioni umane”, ma la vera sincerità sarebbe ammettere che questi incontri non sono neutrali: sono un cavallo di Troia per normalizzare l’Islam tra i nostri figli, per abituarli a un futuro in cui la sharia potrebbe sostituire la nostra Costituzione. E chi organizza queste porcherie – docenti e dirigenti scolastici – è colpevole di un’ingenuità criminale o, peggio, di un servilismo consapevole verso un’agenda che ci sta distruggendo.
Fermiamo questa follia: fuori l’Islam dalle scuole!
Basta, non se ne può più! L’Italia non è un Paese islamico, e le nostre scuole non sono luoghi per imam e sermoni. È ora di dire stop a questa islamizzazione strisciante, che si nasconde dietro il paravento dell’educazione e dell’apertura. Najib Al Bared e quelli come lui devono stare fuori dalle aule, nei loro centri culturali o nelle loro moschee, non tra i banchi dei nostri studenti. E chi li invita – Briganti, Ranco e tutti gli altri – dovrebbe essere rimosso dai propri incarichi: non sono degni di educare i nostri giovani, se li espongono a questa propaganda.
Serve una reazione dura, immediata: vietiamo per legge ogni iniziativa che porti l’Islam nelle scuole pubbliche, chiudiamo le porte a questi “incontri” che puzzano di proselitismo, e riportiamo l’educazione al suo vero scopo: trasmettere la nostra cultura, non quella di chi ci vuole conquistare. L’episodio di Saronno è l’ultima goccia: l’Italia deve svegliarsi e cacciare questa follia dalle sue scuole, prima che sia troppo tardi. Non è tolleranza, è resa – e noi non ci arrenderemo mai!
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