Diciotti, Viminale tranquillo dopo Cassazione: tanto blocco navale non lo facciamo più

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By V marzo 8, 2025 20:35

Diciotti, Viminale tranquillo dopo Cassazione: tanto blocco navale non lo facciamo più

Toghe e Viminale: un corto circuito che pesa sulle spalle degli italiani

La sentenza della Corte di Cassazione che obbliga lo Stato italiano a risarcire i migranti della nave Diciotti del 2018 è uno schiaffo in faccia ai cittadini onesti, quelli che ogni giorno si spaccano la schiena per pagare le tasse. Quarantuno clandestini, trattenuti a bordo per qualche giorno in nome della sovranità nazionale e del controllo dei confini, ora avranno diritto a un risarcimento per “danni non patrimoniali”. La Suprema Corte ha definito “illegittima” la restrizione della loro libertà personale, come se chi tenta di entrare illegalmente in un Paese avesse il diritto di dettare legge. E chi paga? Sempre i soliti: gli italiani, con i loro sudati risparmi.

Il principio risarcitorio sancito dalla Cassazione non è, come ha sottolineato Giorgia Meloni, “assai opinabile”, è una cagata pazzesca. La presunzione di un danno da risarcire si scontra con la giurisprudenza consolidata e persino con le conclusioni del Procuratore Generale. Eppure, le toghe hanno deciso: i soldi pubblici devono finire nelle tasche di chi ha violato le nostre leggi. Non è difficile capire la frustrazione di Salvini: in un Paese dove mancano risorse per scuole, ospedali e pensioni dignitose, dover finanziare chi ha forzato i nostri confini è un insulto al buon senso. “Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni”, ha scritto Meloni, e come darle torto? La magistratura sembra vivere in una bolla, lontana anni luce dalla realtà quotidiana degli italiani.

Ma se le toghe meritano una tirata d’orecchie, il Viminale non è da meno. La nota del ministero dell’Interno, diramata con una infantile indifferenza, trasuda “assoluta tranquillità”. Perché? Perché la sentenza, secondo l’analisi tecnica degli esperti del ministero, sarebbe “sostanzialmente ininfluente” sulle strategie attuali di gestione dell’immigrazione. E grazie, ora fate sbarcare tutti.

Tradotto: il governo può continuare a far sbarcare tutti senza battere ciglio, tanto la politica di oggi non è più quella di Salvini, che chiudeva i porti e teneva la barra dritta. Ora si assegnano porti alle navi delle ONG, si dialoga con Tunisia e Libia (con risultati discutibili) e si accoglie chiunque bussi alla porta, senza troppe domande. La Diciotti? Un ricordo sbiadito, un incidente di percorso che non cambia il copione.

Questa “tranquillità” del Viminale è forse il dettaglio più inquietante. Non si tratta solo di una sentenza che impone un risarcimento assurdo, ma di un sistema che sembra aver abdicato al suo dovere primario: difendere i confini e gli interessi degli italiani. Se la Cassazione ci costringe a pagare i clandestini, il ministero dell’Interno si limita a scrollare le spalle, forte di una linea politica che ha fatto dell’accoglienza indiscriminata la sua bandiera. E così, mentre le toghe giocano a fare i moralisti con i soldi altrui, il Viminale si gode la sua pace interiore, lasciando che il peso di tutto questo ricada sui cittadini.

È un corto circuito perfetto: da una parte una magistratura scollegata dalla realtà, dall’altra un governo che si crogiola nella sua inerzia. Nel mezzo, gli italiani, costretti a finanziare un sistema che premia chi viola le regole e ignora chi le rispetta. Forse è arrivato il momento di chiedersi: chi tutela davvero questo Paese?

Diciotti, Viminale tranquillo dopo Cassazione: tanto blocco navale non lo facciamo più ultima modifica: 2025-03-08T20:35:31+00:00 da V
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By V marzo 8, 2025 20:35
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