Siria, leader islamisti filo-UE: non fatevi vedere mentre sgozzate i cristiani
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L’UE COMPLICE DEGLI ISLAMISTI IN SIRIA: GLI STESSI CHE SALGONO SUI BARCONI
UE difende i tagliagole islamici e incolpa le vittime cristiane
È un silenzio assordante quello che arriva dall’Unione Europea mentre in Siria si consuma l’ennesima tragedia orchestrata dagli islamisti di Hay’at Tahrir al-Sham (HTS). Il leader del gruppo, Abu Mohammad al-Julani, ha ordinato ai suoi combattenti di smettere di filmare le atrocità che stanno commettendo: massacri, pulizie etniche e violenze indicibili nelle regioni costiere del Paese. Un ordine che non nasce da un pentimento, ma dalla paura che le immagini delle loro barbarie circolino, smascherando la vera natura di questi criminali e indebolendo il loro sostegno.
🇸🇾 HTS Leader Al-Julani Orders Fighters to Stop Filming Atrocities
Hay’at Tahrir al-Sham (HTS) leader Abu Mohammad al-Julani has instructed militants to stop recording their acts of violence, in a clear effort to control the narrative and minimize the damage to his public image.… pic.twitter.com/gM3FybnSTZ
— DD Geopolitics (@DD_Geopolitics) March 9, 2025
Eppure, mentre il sangue scorre e le prove vengono nascoste, l’Europa tace. Peggio ancora, continua a chiudere gli occhi davanti a un’evidenza inquietante: molti di questi jihadisti, o i loro affiliati, sono gli stessi che, sotto la bandiera dell’HTS o di altri gruppi simili, si mescolano ai flussi migratori, salgono sui barconi e approdano sulle nostre coste. L’UE, con la sua politica di accoglienza indiscriminata e il rifiuto di affrontare il problema alla radice, si rende complice di un disegno perverso: quello di lasciare che i carnefici di oggi diventino i “rifugiati” di domani.
Non è una teoria complottista, ma una realtà che si sta materializzando sotto i nostri occhi. Le coste siriane, trasformate in un mattatoio, sono solo l’anticamera di un’ondata che l’Europa non vuole vedere. Al-Julani può ordinare di spegnere le telecamere, ma non può cancellare la verità: il suo esercito di fanatici non si ferma ai confini della Siria. E l’Unione Europea, con il suo immobilismo e la sua ipocrisia, sta spalancando le porte a chi ha le mani sporche di sangue.
Svegliamoci, prima che sia troppo tardi. L’UE deve smettere di essere il tappeto rosso degli islamisti e iniziare a proteggere i suoi cittadini. Perché quelli che oggi massacrano in Siria non sono “vittime” da accogliere, ma predatori che abbiamo il dovere di fermare.
Perché anche in Siria quelli come noi erano la maggioranza prima della grande migrazione araba. Ed erano tanti anche all’inizio del ‘900.
Percentuale di abitanti cristiani in Siria dal 1900 ad oggi
Anno | Percentuale di cristiani | Note |
---|---|---|
1900 | ~20-25% | Stima approssimativa pre-collasso dell’Impero Ottomano, alta presenza cristiana. |
1943 | ~14-15% | Dati indicativi post-indipendenza e prima della Seconda Guerra Mondiale. |
1970 | ~10-12% | Prima del regime Baath, stime basate su censimenti pre-conflitto. |
2010 | ~8-10% | Prima della guerra civile, comunità cristiana ancora significativa. |
2019 | ~2-4% | Post-guerra civile, forte calo per emigrazione e violenze (es. Zenari). |
2025 | ~1-2% | Stima attuale, basata su proiezioni e rapporti recenti (dato indicativo). |
Gli arabi stanno facendo pulizia etnica, si stanno trasformando in stati ‘mononazionali’, o almeno, monoreligiosi, che per loro, è più importante. Ciò che eravamo nell’ottocento e fino alla fine del novecento, tutte le nazioni europee, e conosciamo bene la storia di questi due secoli, mentre in africa ed in asia usavano le lance e le spade, gli stati europei li invadevano con fucili semiautomatici e cannoni rigati. Oggi, invece, amiamo la diversità, o meglio, ‘loro’, la amano. I nostri nemici ai vertici ue.
La diversità ci distruggerà.