Africano che accoltellò capotreno è già libero grazie alle toghe rosse e ride di noi
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GENOVA: L’EGIZIANO ACCOLTELLA IL CAPOTRENO E TORNA LIBERO – È LA FOLLIA DELLE TOGHE ROSSE CHE CI UCCIDE!
Due scuse e mille euro: un immigrato violento ride di noi, espelliamoli tutti ora!
Genova, 10 marzo 2025 – È uno scandalo che fa ribollire il sangue: Fares Kamel Salem al Shahhat, egiziano di 21 anni, ha accoltellato il capotreno Rosario Ventura a novembre scorso nella stazione di Rivarolo, e oggi è già libero. Due lettere di scuse farlocche e un risarcimento ridicolo di mille euro: tanto è bastato per il patteggiamento, con la procura che annuisce e gli arresti domiciliari revocati perché chi lo ospitava si è stufato. Ventura, accasciato in un lago di sangue, racconta ancora il terrore; Fares ride, fuori dopo meno di sei mesi. È la follia delle toghe rosse:
Italia svenduta ai migranti: clandestini risarciti e accoltellatori scarcerati
La detenzione al carcere di Marassi è terminata alcune settimane fa e per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari a casa di alcuni amici perché risulta senza fissa dimora. Ma il soggetto ospitante ha poi revocato la sua disponibilità, quindi gli sono stati revocati gli arresti.
Un egiziano accoltella e se la cava: la vergogna di Genova
Rosario Ventura fa il suo lavoro: chiede il biglietto a Fares e alla sua fidanzata minorenne, entrambi egiziani, su un regionale. “Non paghiamo, arriviamo dove vogliamo”, ringhiano. Lei sputa e schiaffeggia Ventura, lui estrae un coltello e lo colpisce quattro volte: schiena, braccia, un massacro. “Perdevo sangue, le gambe non reggevano”, ricorda Ventura, suturato con 15 giorni di prognosi. I due scappano, ma i carabinieri li beccano grazie ai passeggeri. Accusa: lesioni e interruzione di pubblico servizio, pena sotto i tre anni. E ora? Patteggiamento, mille euro, due righe di scuse: Fares è libero. Come può un capotreno italiano essere accoltellato e il suo aggressore tornare a spasso?
Immigrati violenti: un’orda che ci massacra
Non è un caso isolato: a Reggio Emilia un marocchino ferisce carabinieri col cacciavite, a Roma un tunisino tira un machete, a Fermo un 16enne autistico è massacrato. A Udine trovano coltelli nei centri, a Parma pakistani pestano in strada. L’Italia è un mattatoio: Samardo Samuels, giamaicano “di lusso”, terrorizza i vicini a Milano; Fares, egiziano senza biglietto, accoltella e ride. La Cassazione risarcisce i clandestini della Diciotti, la procura coccola i violenti: come può un Paese sopravvivere se gli immigrati ci sgozzano impuniti?
Toghe rosse complici: Fares libero è un insulto
La procura di Genova approva il patteggiamento: meno di tre anni, un’elemosina di mille euro, e Fares è fuori. Gli arresti domiciliari? Revocati: chi lo ospitava si è ritirato, e lo Stato lo lascia andare. Le toghe rosse lo proteggono: a Milano 400 milioni di “gratuito patrocinio” finanziano ricorsi di immigrati, mentre Ventura, ferito, vede il suo aggressore libero dopo sei mesi. Le ONG scaricano barconi, i giudici spalancano le porte: come può l’Italia difendersi se la magistratura ci tradisce per coccolare questi selvaggi?
Espelliamoli e basta: Ventura merita giustizia
Fares libero è un calcio nei denti: accoltella un capotreno, interrompe un servizio pubblico, e torna a spasso con due scuse e mille euro. Basta: espelliamo questo egiziano e ogni immigrato che delinque – barconi, permessi, tutti fuori. Riformiamo le toghe rosse che ci vendono, chiudiamo il business del “gratuito patrocinio”. Ventura meritava sicurezza, non un coltello; noi ordine, non immigrati violenti liberi. Sveglia, Italia: o cacciamo questi invasori, o ci massacreranno uno per uno!
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