Bologna, femministe stuprate dai compagni nei centri sociali

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By V marzo 11, 2025 11:55

Bologna, femministe stuprate dai compagni nei centri sociali

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Le femministe di Bologna contro gli antifascisti: accuse di stupri e violenze nei centri sociali
Bologna, 11 marzo 2025 – Una denuncia shock scuote il panorama dei movimenti sociali bolognesi: un gruppo di femministe ha accusato i compagni antifascisti dei centri sociali di violenze e stupri, rompendo il silenzio su episodi che, secondo loro, sarebbero stati a lungo taciuti. Il caso è emerso con forza dopo una manifestazione, quando alcune attiviste hanno dichiarato di essere state aggredite, perquisite e filmate da quelli che consideravano alleati nella lotta contro il patriarcato e il fascismo.

Secondo quanto riportato, le femministe avrebbero deciso di “sanzionare” simbolicamente le sedi dei collettivi autonomi antifascisti, ritenuti responsabili di una cultura interna che tollererebbe abusi e violenze sessuali. La reazione, però, sarebbe stata violenta: un gruppo di “compagni” avrebbe braccato le attiviste in via Carracci, seguendole con atteggiamenti intimidatori. Le donne raccontano di essere state spintonate, colpite con pugni e schiaffi, perquisite e filmate, in un episodio descritto come un “agguato squadrista”.

Le accuse non si fermano qui. Le femministe sostengono che all’interno degli spazi autonomi bolognesi si perpetuino da tempo violenze sessuali, coperte da un muro di omertà che proteggerebbe i responsabili per evitare di danneggiare l’immagine pubblica del movimento antifascista. “Questi gruppi si presentano come baluardo contro il patriarcato, ma al loro interno il patriarcato è vivo e vegeto”, si legge in una denuncia circolata su canali alternativi dell’antagonismo militante. Le attiviste lamentano che, invece di affrontare il problema, i collettivi abbiano scelto di isolare e punire chi osa denunciare.

L’episodio ha scatenato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi vede in queste accuse un cortocircuito all’interno della galassia della sinistra radicale, dove ideali di solidarietà e lotta comune sembrano scontrarsi con dinamiche di potere e violenza. Dall’altro, i collettivi antifascisti non hanno ancora rilasciato una risposta ufficiale, ma fonti vicine agli ambienti autonomi parlano di una vicenda “gonfiata” e di un tentativo di screditare il movimento.

Il caso richiama alla memoria altri episodi simili, come quello di Parma del 2016, quando una giovane denunciò uno stupro subito in un centro sociale antifascista, seguito da anni di silenzio e pressioni per non coinvolgere le autorità. Anche allora, le femministe avevano puntato il dito contro l’ipocrisia di chi si proclama difensore dei diritti ma, nei fatti, proteggerebbe i violenti al proprio interno.

Questa denuncia riapre un dibattito complesso sulla coerenza tra i valori professati e le pratiche reali all’interno dei movimenti sociali. Per le femministe bolognesi, la lotta contro la violenza di genere non può fermarsi davanti alla fedeltà ideologica: “Non possiamo più tacere per proteggere i compagni. La violenza è violenza, ovunque si manifesti”. Resta da vedere se queste accuse porteranno a un confronto interno o se, come in passato, il silenzio prevarrà ancora una volta.

Il problema è che avete coperto questi stupri fino ad oggi. Complimenti. Magari tra qualche anno smetterete di coprire anche gli stupri degli immigrati, che sono infinitamente ancora di più.

Bologna, femministe stuprate dai compagni nei centri sociali ultima modifica: 2025-03-11T11:55:05+00:00 da V
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By V marzo 11, 2025 11:55
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2 Comments

  1. lorenzoblu marzo 11, 15:24

    ci fa piacere che anche ai coglioni di sinistra piaccia la fregna!

    alle transfemministe antifasciste comunisticizzate collettivizzate e compagneros de sti cojones , dico andatevene con le transiberiane, perchè se andate dalle compagne lesbiche magari vi inculano anche loro, quelle si che lo hanno davvero duro!

    ah ah hah ah a

    Reply to this comment
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