Tre immigrati islamici lo sequestrano legano ad un palo e lo stuprano: “In nome di Allah”

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By V marzo 15, 2025 17:27

Tre immigrati islamici lo sequestrano legano ad un palo e lo stuprano: “In nome di Allah”

Un Crimine Odioso che Avvisa l’Italia: Azzeriamo l’Immigrazione Islamica Regolare

Un tribunale del Galles ha condannato venerdì tre uomini – Faiz Shah, 23 anni, Mohammad Comrie, 23 anni, ed Elijah Ogunnubi-Sime, 20 anni – a otto anni di carcere per il rapimento di un produttore musicale ebreo-israeliano, Itay Kashti. Il movente? Un atto «motivato da eventi che si svolgono altrove nel mondo» e legato alle origini ebraiche della vittima, come riportato da Le Figaro. Questo episodio agghiacciante non è solo un caso isolato, ma un campanello d’allarme per l’Europa intera, Italia compresa.

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I tre hanno orchestrato un piano subdolo: hanno attirato Kashti in un’imboscata, facendolo viaggiare per centinaia di chilometri da Londra all’ovest del Galles, dove lo hanno sequestrato e incatenato a un radiatore. Nella loro cinica premeditazione, hanno dichiarato in una conversazione: «Noi tre abbiamo una fede totale al 100% in Allah, quindi non possiamo fallire». Un taxi, prenotato il 26 agosto con un telefono intestato a un terzo ignoto, ha portato la vittima ignara al luogo del crimine.

Kashti è stato brutalmente aggredito, colpito con pugni e calci, subendo ferite al viso e alla testa. Minacciato di morte se avesse provato a fuggire, è comunque riuscito a liberarsi, sollevando le mani dal tubo a cui era ammanettato, e a scappare. Per lui, israeliano, questo attacco è stato un «7 ottobre personale», un chiaro riferimento all’assalto su larga scala del Hamas contro Israele nel 2023. Shah e Comrie sconteranno la pena in carcere, mentre Ogunnubi-Sime è stato inviato in un istituto per giovani delinquenti.

Questo crimine efferato non può lasciarci indifferenti. È la prova tangibile di un islamismo che si annida tra noi, alimentato da un’ideologia che non conosce compromessi. In Italia, dove l’immigrazione islamica regolare continua a crescere senza controlli adeguati, dobbiamo porci una domanda: possiamo permetterci di ignorare segnali come questo? La risposta è no. È ora di agire con decisione: chiediamo l’azzeramento dell’immigrazione islamica regolare in Italia. Non si tratta di xenofobia, ma di tutela della nostra sicurezza, della nostra laicità e dei nostri valori. Casi come quello del Galles dimostrano che il rischio è reale, e l’inerzia non è più un’opzione. Svegliamoci, prima che sia troppo tardi.

Tre immigrati islamici lo sequestrano legano ad un palo e lo stuprano: “In nome di Allah” ultima modifica: 2025-03-15T17:27:27+00:00 da V
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