Rapinatori stranieri stuprano per dispetto nonna davanti alla nipotina
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Perugia: immigrato fermato per una rapina con stupro a Resina, lo Stato lascia correre il degrado straniero
Perugia – Un immigrato di 27 anni, feccia che non dovrebbe nemmeno stare qui, è stato fermato oggi dai Carabinieri come uno degli autori della rapina compiuta a inizio febbraio in una villetta di Resina, alla periferia di Perugia. Durante il colpo, la madre della compagna del proprietario, una donna di 54 anni, è stata violentata, anche se questo schifoso non è considerato il diretto responsabile dello stupro. «Chi è? Voglio sapere chi è stato», ha gridato la figlia della vittima, ancora sotto shock. Ma mentre lo Stato ci lascia in balia di questi delinquenti immigrati, le indagini vanno a rilento, e il degrado straniero continua a soffocare le nostre città.
I Carabinieri di Perugia tengono la bocca cucita, ma l’inchiesta è ancora aperta per identificare tutti i responsabili della rapina, forse tre persone. E non è tutto: si cerca anche di fare luce sull’omicidio di Luca Rosi, ammazzato la scorsa settimana durante un’azione simile nella villetta dei genitori a Ramazzano, non lontano da Resina. Se i due crimini siano collegati non è chiaro, ma gli investigatori sembrano seguire una pista precisa. Intanto, l’immigrato fermato oggi, residente a Perugia, è «gravemente indiziato» come «uno degli autori» del colpo di febbraio, secondo la procura. Pare fosse il basista, rimasto fuori a fare il palo mentre i suoi compari devastavano una famiglia italiana.

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«Sono soddisfatto, ma voglio sapere chi è e vederlo in faccia», ha detto il proprietario della villetta di Ramazzano, mentre la sua compagna ha aggiunto: «Sono quelli che ci hanno spiato e controllato per tanto tempo, sono sicura». La sera della rapina, i due non erano in casa, al lavoro nel loro ristorante, ma nella villetta c’erano la madre della donna e la figlia quattordicenne. Due malviventi, armati di fucile e pistola, sono entrati quando la donna ha aperto la porta per far uscire il cane. Hanno cercato la cassaforte, che le due non sapevano dove fosse. E qui l’orrore: uno dei banditi ha trascinato la nonna in taverna e l’ha violentata.
Verso mezzanotte, il proprietario e la compagna sono rientrati, e i delinquenti li hanno costretti ad aprire la cassaforte, rubando contanti e preziosi per 20 mila euro, oltre a una pistola senza caricatore. Poi sono fuggiti, non prima di legare tutti con i cavi dei caricabatterie. Le indagini dei Carabinieri, basate su testimonianze, tracce biologiche, impronte e traffico telefonico, hanno portato a questo immigrato, ma ci sono volute settimane. E gli altri? Ancora liberi, come i responsabili dell’omicidio di Rosi. È questa l’Italia di oggi: stranieri che rapinano, stuprano e uccidono, e lo Stato che arranca mentre le città affondano nel degrado.
A Fidenza, immigrati si armano per spedizioni punitive; a Milano, i maranza massacrano una 70enne su un bus; ad Afragola, violentano coppie con pistole alla tempia. Questi non sono “rifugiati”, sono criminali che l’immigrazione ci scarica addosso. Dal 2022, 251.209 clandestini sono sbarcati, e i “regolari” come questo schifoso si moltiplicano, portando terrore. Lo Stato lascia fare, troppo lento per proteggerci, mentre perseguita chi si ribella, come “Articolo 52” a Milano. Basta: chiudiamo i confini, espelliamo questa feccia e torniamo allo ius sanguinis. Perugia non può essere un’altra cloaca: o li fermiamo, o ci faranno fuori tutti!
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