Milano, ronda di trenta persone massacra africano: aveva molestato una donna
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Non sappiamo se la tesi dei giornali, spedizione punitiva contro il molestatore ivoriano, sia corretta. Possiamo però dire che una reazione di questo tipo in una città fuori controllo era inevitabile. L’assenza dello Stato genera ronde.
Milano – Una spedizione punitiva ha scosso via Fabio Filzi, vicino alla Stazione Centrale, nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2025. Un molestatore africano di 22 anni, insieme a un amico di 27 anni, è stato selvaggiamente aggredito poco prima delle 4 del mattino da un gruppo di persone armate di oggetti contundenti. Pugni, bastonate, calci in faccia e bottigliate: una punizione violenta per un tentativo di approccio a una donna in un locale, che ha coinvolto una cinquantina di persone. Il 22enne è in terapia intensiva al Niguarda, dopo un arresto cardiaco e ferite gravissime alla testa; l’amico 27enne, con contusioni al volto, è al Fatebenefratelli. Gli aggressori sono fuggiti, ma secondo alcuni media le modalità ricordano i blitz di “Articolo 52”, e mentre lo Stato lascia il degrado dilagare, questo è il risultato.
Le indagini parlano chiaro: tutto è iniziato in un ristorante della zona. Il 22enne africano, noto molestatore, avrebbe importunato una donna, scatenando la reazione del fidanzato, che ha chiamato un gruppo di amici per “dare una lezione”. Il titolare del locale smentisce: «Non c’è stato nessun approccio qui dentro, solo un litigio tra gruppi esploso fuori». Ma testimoni confermano: il molestatore ha oltrepassato il limite, e fuori è scattato il pestaggio. La polizia sta visionando le telecamere di via Filzi, strada ad alta tensione notturna, con una 42enne come testimone chiave. Una ragazza di 26 anni presente non ha collaborato, forse per paura, ma gli inquirenti sospettano un’azione mirata, non una rissa casuale.
Il degrado a Milano è insostenibile. Milano non può essere un mattatoio: chiudiamo i confini, espelliamo questa feccia.
…le quattro del mattino…ovvero (in questa stagione) due ore prima dell’alba…(chi vuole capire capisca)