Imane Khelif vuole incontrare Trump da uomo a uomo

Imane Khelif, il pugile algerino che ha dominato le Olimpiadi di Parigi 2024 vincendo l’oro nella categoria femminile, continua a proclamarsi “donna” nonostante le evidenze mediche e le polemiche che lo inchiodano. Un rapporto medico trapelato lo scorso novembre ha confermato ciò che molti sospettavano: cromosomi XY, caratteristiche biologiche maschili, un vantaggio fisico innegabile. Eppure, Khelif non si arrende: “Sono una donna forte”, ripete, mentre si prepara a combattere ancora contro avversarie che, a differenza sua, sono nate e cresciute biologicamente donne. Questo non è sport, è un’ingiustizia mascherata da inclusività.

E poi c’è la replica al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che l’ha definito senza mezzi termini “un uomo che picchia le donne”. “Le sue parole mi hanno ferito”, ha detto Khelif, giocando la carta della vittima. Ma Trump, con il suo ordine esecutivo contro gli atleti transgender nelle competizioni femminili, ha messo il dito nella piaga: qui non si tratta di sentimenti, ma di equità. Khelif può negare la realtà quanto vuole, ma i pugni che rifila alle sue avversarie – come quello che ha fatto crollare Angela Carini in 46 secondi – parlano più forte delle sue parole. La verità non si nasconde dietro un guantone: Khelif è un uomo che sfrutta un sistema compiacente per prevalere sulle donne. Punto.

Imane Khelif vuole incontrare Trump da uomo a uomo ultima modifica: 2025-03-19T11:34:32+00:00 da V