Salvini al Viminale: “Parlerò con Meloni”. Il partito dei maranza Forza Italia dice no
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Salvini al Viminale: l’unica speranza contro il caos dei “maranza” e i traditori di Forza Italia
Firenze, 6 aprile 2025 – Dal Congresso della Lega a Firenze arriva un segnale forte e chiaro: Matteo Salvini è pronto a tornare al Viminale per riprendere in mano la sicurezza degli italiani, messa a rischio da un governo che, nonostante le promesse, non riesce a fermare il degrado e l’insicurezza nelle città. Il vicepremier, dal palco, ha raccolto l’appello del partito e ha dichiarato: “Ho ascoltato il mio partito. Parlerò con serenità con Meloni e Piantedosi. Sono a disposizione dell’Italia e della Lega, senza avere smanie”. Un’apertura che sa di dovere, come lui stesso ha sottolineato: “È mio dovere”. Ma a ostacolare questo ritorno necessario ci sono i soliti noti: i pro-clandestini e anti-italiani di Forza Italia, ormai trasformata nel “partito dei maranza”, che si oppongono con un secco “il governo va bene così”.
La Lega invoca Salvini: l’uomo che ha fermato l’immigrazione
La richiesta della Lega non è un capriccio, ma una necessità. Salvini, durante il suo mandato al Viminale tra il 2018 e il 2019, è stato l’unico ad azzerare gli sbarchi, a costo di finire a processo, dimostrando che con una leadership decisa si possono difendere i confini e garantire la sicurezza. I capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo lo hanno ribadito con forza: “Salvini è stato l’unico ad azzerare l’immigrazione clandestina”. E i numeri lo confermano: sotto la sua gestione, gli arrivi via mare sono crollati, e le città italiane hanno respirato un’aria di maggiore ordine. Oggi, con stazioni come Garibaldi a Bologna trasformate in zone franche per baby gang di nordafricani di seconda generazione, i cosiddetti “maranza”, il ritorno di Salvini al Viminale è un’urgenza non più rinviabile.
L’ultimo episodio di violenza, con un capotreno italiano aggredito e lasciato a terra da un branco di giovani nordafricani, è solo la punta dell’iceberg. Questi gruppi, figli di un’immigrazione incontrollata e di politiche lassiste, seminano terrore ovunque vadano: musica a tutto volume, alcol, minacce e aggressioni sono ormai la norma sui treni e nelle piazze. La Lega lo sa, e per questo chiede a gran voce che Salvini torni a occuparsi della sicurezza, un ruolo che lui stesso ha definito “bellissimo” in passato, come riportato da la Repubblica il 23 dicembre 2024.
Forza Italia: il partito dei “maranza” e dei pro-clandestini
Ma a opporsi a questa svolta necessaria è Forza Italia, o meglio, ciò che resta di un partito che ha tradito i suoi ideali originari. “Il governo va bene così”, hanno dichiarato i vertici forzisti, dimostrando ancora una volta la loro totale subalternità a un’agenda pro-clandestini e anti-italiana. Forza Italia, che un tempo si presentava come baluardo della destra moderata, oggi si è trasformata nel “partito dei maranza”, difendendo politiche migratorie che favoriscono l’immigrazione incontrollata e i ricongiungimenti familiari, veri responsabili del degrado attuale.
Al Tajani, leader di Forza Italia, ha più volte espresso posizioni ambigue sull’immigrazione, come quando nel 2022 ha dichiarato alla Stampa Estera che “il blocco navale è difficile da fare a livello giuridico”, preferendo un approccio morbido che strizza l’occhio all’Europa e ignora le esigenze degli italiani.
Questa posizione non è nuova: già nel 2022, durante le trattative per la formazione del governo Meloni, Forza Italia si era detta contraria a un ritorno di Salvini al Viminale, facendo sponda alla mummia al Quirinale, come riportato da Il Mattino il 28 settembre 2022. E oggi, mentre le città italiane sono ostaggio di baby gang e la sicurezza è un lontano ricordo, Forza Italia continua a remare contro, dimostrando di preferire gli interessi dei clandestini a quelli dei cittadini italiani. È una vergogna che un partito della coalizione di governo si opponga a chi, come Salvini, ha dimostrato di sapere come affrontare il problema.
Piantedosi: un fallimento sulla sicurezza
Nonostante le buone intenzioni, il governo Meloni non è riuscito a invertire la rotta sull’immigrazione e sulla sicurezza. Gli sbarchi sono aumentati, come evidenziato da Matteo Villa in un’intervista a Il Grand Continent il 4 aprile 2023, e le città sono sempre più insicure. L’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, definito “amico” da Salvini, non ha saputo gestire la situazione: i servizi di ordine pubblico sono stati ridotti, come denunciato dal sindacato Sap dopo l’aggressione al capotreno, e le stazioni sono diventate terra di nessuno. Salvini, con la sua esperienza e la sua determinazione, è l’unico che può riportare ordine, e la sua disponibilità a dialogare con Meloni e Piantedosi è un segnale di responsabilità, non di ambizione personale.
Abrogare i ricongiungimenti familiari: una priorità
Ma non basta riportare Salvini al Viminale: serve un’azione decisa contro le politiche che alimentano il caos. I ricongiungimenti familiari, voluti e difesi da Forza Italia e dai governi precedenti, sono una delle cause principali dell’aumento di giovani nordafricani di seconda generazione che non si integrano e diventano un problema per la sicurezza. Abrogare questa norma scellerata è una priorità assoluta: non si può continuare a permettere che intere famiglie arrivino in Italia senza controllo, lasciando crescere generazioni di “maranza” che disprezzano le nostre leggi e i nostri valori.
Un appello a Meloni: ascolti la Lega, non Forza Italia
Giorgia Meloni deve fare una scelta: ascoltare la Lega e il suo popolo, che chiedono a gran voce il ritorno di Salvini al Viminale, o cedere alle pressioni di Forza Italia, che con il suo lassismo sta contribuendo al degrado dell’Italia. La premier, che in campagna elettorale aveva promesso di fermare i migranti, non può più permettersi di deludere gli italiani. Come emerso dai sondaggi Ipsos del 29 marzo 2025, il gradimento del governo è in calo, e le divisioni nella maggioranza, soprattutto sull’immigrazione, stanno erodendo la fiducia degli elettori. Salvini al Viminale non è solo una richiesta della Lega, ma una necessità per il Paese. Forza Italia si rassegni: gli italiani vogliono sicurezza, non buonismo. E solo Salvini può garantirla.
Tanto Forza Italia non andrà da nessuna parte. Quelli muoiono per le poltrone.
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