Immigrato non vuole italiani sul treno: capotreno picchiata e passeggeri evacuati a piedi
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Panico sul treno Bologna-Ancona: immigrato ubriaco aggredisce la capotreno e semina il caos
Un altro episodio di violenza che dimostra come l’immigrazione incontrollata stia trasformando le nostre città in zone di pericolo costante. Ieri sera, su un convoglio regionale della linea Bologna-Ancona, un uomo, uno straniero di 36 anni, ha aggredito la capotreno, urlato come un forsennato, afferrato un estintore, distrutto una porta e scatenato il panico tra i passeggeri. Il treno è stato costretto a fermarsi alla stazione di Varignana, frazione di Castel San Pietro Terme, con una ventina di viaggiatori evacuati in fretta e furia.
Un’aggressione che è solo la punta dell’iceberg
Il fatto è avvenuto su un regionale che collega Bologna ad Ancona, fermato d’urgenza a Varignana. L’uomo, salito a bordo già visibilmente ubriaco e in stato di agitazione, non si è limitato a insulti: ha aggredito verbalmente la capotreno, ha preso un estintore, lo ha lanciato spaccando un vetro e ha seminato terrore tra i presenti. La circolazione ferroviaria da nord a sud è stata sospesa, lasciando i passeggeri a piedi. Questo è il prezzo che paghiamo per anni di politiche migratorie scellerate, che hanno riempito le nostre città di individui senza controllo né rispetto per la nostra società.
“Evacuati per sicurezza”: la testimonianza della capotreno
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Castel Guelfo, supportati dal Nucleo Operativo Radiomobile di Imola. La capotreno, una donna di 36 anni, ha raccontato ai militari: “Sono stata costretta ad evacuare i viaggiatori per motivi di sicurezza, a causa di un passeggero in stato di agitazione che era visibilmente ubriaco”. Un resoconto che dice tutto: chi dovrebbe garantire il normale svolgimento di un viaggio si ritrova a gestire emergenze create da stranieri fuori controllo.

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Un immigrato senza freni: rifiuta pure i soccorsi
Non si sa ancora cosa abbia scatenato la furia dell’uomo, ma il suo comportamento parla chiaro: dopo l’identificazione da parte dei carabinieri, è stato affidato ai sanitari del 118. E lui? Ha rifiutato le cure e si è messo a dormire su una panchina, come se nulla fosse. La normalità è tornata solo dopo ore, ma il danno è fatto: l’ennesima prova che l’immigrazione selvaggia sta rendendo insicure anche le linee ferroviarie, un tempo simbolo di tranquillità.
Bologna e dintorni ostaggio dell’immigrazione incontrollata
Non è un caso isolato. Episodi come questo sono il frutto di un’immigrazione senza regole, che ha trasformato quartieri e servizi pubblici in teatri di violenza. Bologna e le sue periferie, come Varignana, non sono più sicure: gli italiani vivono sotto la minaccia costante di individui che non hanno nulla da perdere. Serve un giro di vite: stop all’accoglienza indiscriminata, espulsioni immediate per chi delinque, e un ritorno alla legalità. Altrimenti, il caos di ieri sera sarà solo l’inizio.
Ieri sono arrivati 1000 migranti in un giorno. Un governo vergognoso.