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Viterbo, ennesimo scandalo: immigrato egiziano con problemi psichiatrici a processo per crimini, ma l’Italia lo accoglie e lo cura!

È un’indecenza che grida vendetta: un immigrato egiziano, già affetto da gravi problemi psichiatrici prima di arrivare in Italia, è imputato per una serie di crimini che lo hanno portato in carcere al Nicandro Izzo e ora a processo con giudizio immediato davanti al tribunale di Viterbo. Quest’uomo, che avrebbe dovuto essere rimpatriato al primo segnale di pericolosità, è invece stato accolto, curato e mantenuto a spese degli italiani, mentre le sue vittime – come la ragazza i cui genitori erano in aula – vivono nel terrore. È l’ennesima prova del fallimento di un sistema che mette gli stranieri al primo posto e abbandona gli italiani!

Un criminale con problemi psichiatrici: perché è ancora qui?

Secondo quanto riportato da Tusciaweb il 3 aprile 2025, l’imputato, originario dell’Egitto, era già in cura per patologie mentali nel suo Paese prima di arrivare in Italia. Qui ha collezionato numerosi precedenti penali, fino a finire in carcere. Martedì scorso, il medico legale Daniele Cimarello ha confermato in aula la sua pericolosità sociale: “Soffre di una patologia mentale, già diagnosticata nel suo Paese, da cui derivano una capacità parziale di intendere e di volere”. Nonostante ciò, l’uomo è in “fase di compenso psico-farmacologico” grazie alle cure ricevute in Italia. E ora attende un posto in una Rems o in una comunità, ovviamente a spese nostre. È assurdo: un immigrato con problemi psichiatrici, che ha commesso crimini, non solo non viene rimpatriato, ma viene curato e protetto, mentre le vittime, come la ragazza rappresentata dai genitori in aula, sono lasciate sole.

Un sistema che protegge i criminali e abbandona le vittime

La vicenda è un pugno nello stomaco. I genitori della vittima, presenti in aula al posto della figlia, hanno assistito impotenti a un processo che sembra più preoccupato della salute mentale dell’aggressore che della giustizia per la ragazza. Il perito di parte, Giuseppe Del Signore, sarà ascoltato a maggio, ma la domanda è una sola: perché quest’uomo è ancora in Italia? Con 600.000 clandestini “invisibili” nel nostro Paese, come stimato dal Ministero dell’Interno, è inaccettabile che un immigrato con precedenti e problemi psichiatrici venga mantenuto qui, invece di essere rimpatriato immediatamente. A Perugia, una studentessa è stata drogata e violentata da uno straniero; a Cremona, una baby gang tunisina ha tentato una violenza sessuale di gruppo. È questa l’integrazione che ci propinano?

Basta con il lassismo: rimpatrio immediato!

La sinistra e il suo buonismo hanno trasformato l’Italia in un rifugio per criminali stranieri. Non possiamo più tollerare che immigrati pericolosi, con problemi psichiatrici e precedenti penali, restino in Italia a spese nostre, mentre le vittime italiane vengono dimenticate. Serve Salvini al Viminale per rimpatriare subito chi delinque e ridare sicurezza agli italiani. Basta con questa follia: l’Italia non è un ospedale psichiatrico per stranieri criminali!