Milano, questore contro le ronde anti-maranza: “diffondono intolleranza”
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Milano, il questore Megale contro le ronde anti-maranza: un attacco assurdo mentre la città affonda nel degrado
Mentre Milano sprofonda in un’ondata di criminalità straniera senza precedenti, il questore Bruno Megale sembra avere altre priorità: invece di concentrarsi sui veri problemi – i delinquenti che terrorizzano i cittadini e le moschee abusive che proliferano come centri di radicalizzazione – se la prende con le ronde anti-maranza, i gruppi di cittadini esasperati che cercano di difendersi da soli. Le sue parole, riportate in un’intervista, sono un insulto a chi vive ogni giorno nella paura: secondo Megale, le ronde “provocano diffusi sentimenti di insicurezza” e “alimentano intolleranza”. Ma di quale insicurezza parla, quando sono i “maranza” – bande di giovani stranieri di seconda generazione – a seminare il terrore nelle strade?
Il questore sembra vivere in un mondo parallelo. I milanesi non si sentono insicuri per le ronde, ma per le rapine, le aggressioni, lo spaccio a cielo aperto che ormai caratterizzano ogni angolo della città. I dati della stessa Questura parlano chiaro: nel 2024, la criminalità giovanile è esplosa, con minori stranieri e seconde generazioni al centro di furti, violenze e traffico di droga. E mentre i cittadini chiedono protezione, Megale si preoccupa di “contrastare derive securitarie fai-da-te”. Ma chi ha creato questa deriva, se non l’incapacità delle forze dell’ordine di garantire sicurezza? Le ronde non sono un capriccio, ma una risposta disperata a un abbandono istituzionale che grida vendetta.

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E poi c’è il problema delle moschee abusive, veri e propri covi di illegalità e radicalismo, che continuano a spuntare come funghi in tutta Milano. Luoghi dove si predica l’odio, dove si raccolgono fondi per chissà quali scopi, e dove spesso si nascondono delinquenti. Ma il questore, invece di smantellarle con decisione, preferisce puntare il dito contro i cittadini che, stanchi di aspettare, si organizzano per pattugliare le strade. È questa la sua idea di sicurezza? Lasciare che i criminali agiscano indisturbati e che i centri di radicalizzazione prosperino, mentre si colpevolizzano i milanesi che vogliono solo vivere in pace?
Le parole di Megale non solo sono fuori luogo, ma pericolose. Parlare di “intolleranza” in un contesto in cui i cittadini sono vittime quotidiane di violenza straniera è un’offesa. L’intolleranza non nasce dalle ronde, ma dall’esasperazione di chi vede la propria città trasformata in una giungla, dove i “maranza” dettano legge e le istituzioni latitano. Se il questore vuole davvero combattere l’insicurezza, inizi a fare il suo lavoro: arresti i delinquenti, chiuda le moschee abusive, riporti l’ordine a Milano. Altrimenti, le ronde non saranno una “deriva”, ma l’unica speranza di salvezza per una città lasciata a se stessa. Sveglia, Megale: i milanesi meritano un questore che li difenda, non che li accusi.
È un mondo al contrario..
Una secchiata di benzina ed un fiammifero acceso, ha avuto il tempo di decidere se comportarsi da Uomo oppure da servo del potere e ha fatto la scelta sbagliata…
A questi personaggi serve un lungo periodo in una struttura di igiene mentale seguito da dottori non qualunque ma molto bravi e ci metto sopra anche una maestra di sostegno, non una qualunque ma una molto brava che non fa mai male.