Evade dai domiciliari e uccide italiano: grazie toghe rosse

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By V aprile 16, 2025 15:53

Evade dai domiciliari e uccide italiano: grazie toghe rosse

Un Assassino Libero di Uccidere: Se Mor N’Di aye Fosse Stato in Carcere, Federico Perissi Sarebbe Vivo!
Un crimine efferato ha spezzato una vita e rivelato, ancora una volta, l’incompetenza di un sistema giudiziario che protegge i criminali e abbandona i cittadini. Mor N’Diaye, 41enne senegalese residente a Campi Bisenzio, ha confessato l’omicidio della guardia giurata Federico Perissi, il cui corpo è stato trovato sepolto come un animale sotto un cavalcavia sulle rive del lago di Bilancino. Questo mostro era libero di uccidere perché un giudice, con una decisione scellerata, lo aveva messo ai domiciliari invece che in carcere: se fosse stato rinchiuso, Federico Perissi sarebbe ancora vivo, e una famiglia non sarebbe distrutta dal dolore.

N’Diaye era stato arrestato appena due giorni prima, nella notte tra il 4 e il 5 aprile, dopo un episodio di violenza fuori dallo Strizzi Garden, un locale di Novoli a Firenze. Questo individuo, già noto alle forze dell’ordine per il suo passato criminale, aveva fatto irruzione nel locale, afferrando per il collo un giovane brasiliano di 24 anni e trascinandolo fuori con brutalità, costringendolo a salire sulla sua auto. Il buttafuori, allarmato, aveva cercato di intervenire, ma N’Diaye gli aveva puntato una pistola alla testa – una scacciacani, come si è scoperto dopo – prima di fuggire verso viale Redi, davanti agli occhi terrorizzati dei clienti. “Un episodio fuori dall’ordinario, un segnale chiaro”, ha dichiarato il responsabile della sicurezza del locale. Un segnale che, però, il sistema giudiziario ha ignorato.

La polizia, grazie alla segnalazione del vigilante, aveva rintracciato N’Diaye al parco delle Cascine. Qui, il criminale aveva opposto resistenza, tentando di scappare a piedi e sfruttando la sua forza fisica da ex campione di arti marziali. Gli agenti lo avevano bloccato con fatica, trovando nella sua auto 18 dosi di cocaina nascoste in una torcia. Le accuse erano gravissime: sequestro di persona, detenzione ai fini di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, estorsione e minacce aggravate. Eppure, il giudice del tribunale di Firenze aveva optato per gli arresti domiciliari, una decisione che grida vendetta.

Il braccialetto elettronico, che avrebbe dovuto controllare i suoi movimenti, non è mai stato consegnato: un ritardo burocratico, un’ennesima prova dell’inefficienza di un sistema che non funziona. Senza dispositivo, N’Diaye era libero di uscire di casa, e così ha fatto domenica 6 aprile. Nessun allarme, nessuna segnalazione alle autorità: ha potuto lasciare Firenze, convincere Federico Perissi a partire con lui per un viaggio verso l’Austria, e poi compiere il suo atroce crimine. Ha ucciso la guardia giurata e ha nascosto il corpo sotto un cavalcavia, un gesto che dimostra la sua totale mancanza di umanità. Se fosse stato in carcere, come la sua storia criminale imponeva, questo orrore non sarebbe mai accaduto.

Mor N’Diaye, nato a Genova da genitori senegalesi, noto come Jamie Mike Stewart, non era uno sconosciuto: il suo nome era già noto nella movida fiorentina per la sua violenza. Un uomo che minaccia con una pistola, che sequestra persone, che spaccia droga, non merita i domiciliari: merita il carcere, senza sconti. Questa tragedia è il risultato di un sistema giudiziario che ha fallito, di giudici che con il loro lassismo mettono a rischio la vita degli italiani. Federico Perissi è morto per colpa di chi non ha fatto il suo dovere: chi ha deciso per i domiciliari ha sulla coscienza questa morte.

Basta con queste decisioni scandalose! E basta con la cittadinanza a chi nasce in Italia. Serve un cambiamento radicale: i criminali come N’Diaye devono stare in carcere, non a casa loro a progettare altri delitti. Vanno applicate pene severe, senza sconti, e i dispositivi di controllo devono funzionare, non restare fermi in qualche ufficio. Federico Perissi non tornerà indietro, ma possiamo evitare che altri paghino con la vita l’inefficienza di un sistema marcio. Giustizia per Federico, giustizia per tutti gli italiani! Quelli veri.

L’unica cosa che differenzia un africano con cittadinanza da uno senza è che il primo non puoi espellerlo. Tornare allo ius sanguinis.

Evade dai domiciliari e uccide italiano: grazie toghe rosse ultima modifica: 2025-04-16T15:53:56+00:00 da V
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By V aprile 16, 2025 15:53
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