65enne stuprata da minore straniero, Pd: ‘Serve inclusione’

Un crimine orrendo ha spezzato la quiete di Formigine, lasciando una comunità intera in preda al dolore e alla paura: una donna di 65 anni, mentre faceva jogging sulla pista ciclabile di Tabina, è stata brutalmente aggredita, picchiata e violentata da un minore straniero di 17 anni, ospite di una struttura per minori non accompagnati. La vittima, con il volto tumefatto e un trauma che la segnerà per sempre, è ora in ospedale, mentre il responsabile, un tunisino, è stato arrestato e si trova nel carcere minorile del Pratello a Bologna. Eppure, di fronte a questa barbarie, la senatrice modenese del Partito Democratico Enza Rando ha il coraggio di parlare di “educazione all’affettività” e “cultura dell’inclusione” come soluzioni alla violenza. È un insulto alla vittima, ai cittadini e al buon senso: basta con questo buonismo schifoso, è ora di agire con pugno di ferro!

La dichiarazione della Rando è un pugno nello stomaco: «…….abbiamo uno strumento troppo spesso sottovalutato per contrastare la violenza contro le donne: l’educazione all’affettività, la cultura dell’inclusione». Inclusione? Educazione all’affettività? Una donna di 65 anni è stata trascinata in un fossato, picchiata e stuprata in pieno giorno da un presunto minore sbarcato a Lampedusa, e la risposta della sinistra è parlare di “relazioni positive” e percorsi educativi nelle scuole? Questo non è solo un fallimento politico, è una vergogna morale. La Rando, appoggiando le parole del sindaco di Formigine Elisa Parenti, invita a “non cadere in strumentalizzazioni politiche”.

Vogliono ignorare la realtà: un minore straniero non accompagnato, accolto a spese dei contribuenti, ha commesso un crimine atroce. Questo non è un caso isolato, è il risultato di un sistema di accoglienza fallimentare che mette a rischio la sicurezza degli italiani!

La sinistra continua a vivere in un mondo di illusioni, dove l’integrazione e l’educazione possono magicamente risolvere tutto. Ma la realtà è diversa: a Formigine, una donna è stata massacrata da un individuo che non avrebbe dovuto essere libero di circolare, un ragazzo che, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ha agito con una violenza inaudita, senza alcun rispetto per la vita umana. E mentre la Rando parla di “cultura dell’inclusione”, i cittadini di Formigine vivono nel terrore, chiedendosi chi sarà la prossima vittima. Non è accettabile che si minimizzi un crimine del genere con frasi fatte e soluzioni che non affrontano il problema alla radice. La sicurezza non si garantisce con le chiacchiere, ma con azioni concrete: chiusura dei centri per minori stranieri non accompagnati, espulsioni immediate per chi delinque, e un giro di vite contro un’immigrazione incontrollata che sta trasformando le nostre città in zone di guerra.

Basta con questa retorica dell’inclusione che protegge i criminali e abbandona le vittime! La donna di 65 anni non aveva bisogno di “educazione all’affettività”, aveva bisogno di essere protetta da un sistema che funziona, che non lascia liberi predatori come questo 17enne tunisino di aggredire in pieno giorno. La Rando e la Parenti possono continuare a parlare di “non generalizzare”, ma i cittadini di Formigine non sono stupidi: vedono con i loro occhi il degrado, la violenza, il fallimento di politiche migratorie che mettono gli stranieri al primo posto e gli italiani all’ultimo. È ora di dire basta: vogliamo pene esemplari, vogliamo espulsioni, vogliamo sicurezza. La sinistra si svegli, o saranno i cittadini a farle capire che non ne possono più di questo scempio. Prima gli italiani, sempre!

65enne stuprata da minore straniero, Pd: ‘Serve inclusione’ ultima modifica: 2025-04-17T15:46:27+00:00 da V