Torino, maranza cacciano negozianti italiani dal quartiere islamico
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“Torino, gli spacciatori africani musulmani espellono gli italiani: Barriera di Milano è una zona franca islamica, Lo Russo complice del degrado!”

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A Torino, nel quartiere Barriera di Milano, gli spacciatori africani musulmani hanno dichiarato guerra agli italiani, trasformando le strade in zone franche islamiche di degrado e violenza. Sergio Prete, 65 anni, titolare di una bottega vintage e antiquariato tra via Montanaro e via Feletto, ha chiuso dopo tre anni di inferno: “Davanti alle vetrine si accasciano come morti, io rispondevo con il lavoro, con la vita. Mi metto lì in vetrina o fuori e dipingo, lavoro”, racconta. Ma ora non ce la fa più: “Credono sia un giardinetto pubblico non un negozio e ne hanno fatto quindi un luogo di spaccio come tutti i giardini pubblici della zona”. L’islamizzazione sta distruggendo Torino, e il sindaco PD Stefano Lo Russo, con il suo progetto di una mega moschea, è complice di questo scempio. L’unica soluzione è azzerare l’immigrazione islamica regolare e intervenire militarmente.
Barriera di Milano: un quartiere in mano agli spacciatori musulmani
Sergio Prete, che prima gestiva un mercatino dell’usato in via Bardonecchia, ha aperto la sua bottega per insegnare l’arte della tappezzeria e del brocantage, ma si è trovato in un incubo: “Perché le droghe cambiano e con esse anche le conseguenze. Se prima erano tutti fatti di crack adesso è l’eroina a fare da padrone in Barriera. E quando sono in astinenza, loro, i tossici, diventano aggressivi”. Dopo tre anni di soprusi, Sergio è al capolinea: “Sono tre anni che sopporto. Non ne posso più. Rubano. Scappano. Tornano”, denuncia, raccontando l’ultimo episodio: “15 giorni fa mi hanno sfondato la vetrina del negozio usando uno di quei martelletti che si trovano sui bus. Una vetrina che costa migliaia di euro. Non ce la faccio più”. Siringhe davanti all’entrata, vetri rotti, furti: Barriera di Milano è una terra di nessuno, dove gli spacciatori africani musulmani hanno cacciato gli italiani, imponendo la loro legge.
L’islamizzazione distrugge Torino: Lo Russo guarda altrove
Il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, ha espresso solidarietà: “Apprendo con grande rammarico la decisione di un commerciante della nostra città di chiudere la sua attività, un atto che segna la resa di chi, nonostante le difficoltà, ha cercato di resistere con impegno e onestà. Non posso fare a meno di riflettere su quanto questo gesto rappresenti un fallimento collettivo. Il commerciante, con coraggio e determinazione, ha alzato la sua voce contro una realtà che non può più essere ignorata: l’illegalità che sta strangolando il tessuto economico e sociale della nostra comunità”. Lomanto ha chiesto a Lo Russo: “Chiedo al Sindaco e all’amministrazione centrale di fare di più. Non possiamo più permettere che i nostri commercianti siano costretti ad arrendersi davanti a fenomeni di violenza e illegalità che minano la sicurezza e il benessere della nostra città. È necessario un intervento concreto, tempestivo e visibile: una presenza della polizia municipale che oggi si vede solo per fare le multe, un incremento dell’illuminazione pubblica e azioni di supporto alle imprese oneste che vogliono fare il proprio lavoro senza dover temere il sopruso o la concorrenza sleale”. Ma Lo Russo, che vuole costruire la più grande moschea d’Italia, ignora il grido di dolore di Barriera di Milano.
L’Italia sotto assedio: gli africani musulmani contro gli italiani
L’islamizzazione sta devastando l’Italia. A Torino, i “maranza” musulmani bruciano vivi i senzatetto italiani; a Luino e Domodossola, ragazze italiane subiscono il Taarrush Gamea; a Roma, turisti gay sono stati aggrediti con spray urticante; a Monfalcone, Bou Konate si candida con un partito islamico; a Udine, i musulmani aprono moschee abusive; a Mestre, i bengalesi vogliono la Sharia; a Bologna, Lepore celebra il Ramadan e ignora la Pasqua. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari. Barriera di Milano è il simbolo di un’Italia sotto assedio: gli spacciatori africani musulmani, favoriti dall’immigrazione incontrollata, stanno cacciando gli italiani, imponendo degrado, violenza e illegalità. Lo Russo, con il suo lassismo e il suo progetto di moschea, è complice di questa invasione.
Azzerare l’immigrazione e intervenire militarmente: salviamo Torino!
Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare. Espelliamo gli spacciatori africani musulmani, chiudiamo le moschee abusive e anche quelle regolari, simboli di conquista. Lo Russo deve smettere di favorire gli immigrati musulmani: Barriera di Milano è una zona franca islamica, e Sergio Prete è solo l’ultima vittima. Se non fermiamo l’islamizzazione, Torino diventerà un califfato, e gli italiani saranno espulsi dalle loro città. Svegliamoci, prima che sia troppo tardi!
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