Appena sbarcato in Italia avvisa poliziotti: “Vi brucio tutti”
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Un episodio agghiacciante scuote la città e riaccende l’allarme sulla sicurezza nelle nostre strade. Un tunisino di 28 anni, in Italia da appena pochi mesi, ha trasformato un semplice controllo di polizia in una scena da incubo, minacciando di bruciare vivi gli agenti con un accendino e brandendo un coltello contro di loro. L’episodio, avvenuto a mezzogiorno del lunedì di Pasquetta nei pressi della stazione ferroviaria di Lambrate, è solo l’ultimo di una serie di atti violenti che vedono protagonisti immigrati irregolari, lasciati liberi di seminare il panico. E la cosa più sconvolgente? Non era la prima volta: appena dieci giorni prima, lo stesso individuo aveva reagito in modo simile a Bergamo, venendo denunciato e rilasciato senza conseguenze.
I fatti parlano chiaro. Durante un normale controllo di routine, i poliziotti della Questura di Milano hanno chiesto i documenti al giovane tunisino. La sua risposta è stata immediata e folle: ha estratto un accendino, gridando “Vi brucio!” con un tono che non lasciava spazio a dubbi sulla sua pericolosità. Come se non bastasse, ha poi tirato fuori un coltello, minacciando di colpire gli agenti. Solo grazie alla prontezza e al coraggio delle forze dell’ordine, che lo hanno immobilizzato con difficoltà, si è evitata una tragedia. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e portato in carcere, ma il danno è fatto: i cittadini milanesi si chiedono come sia possibile che un soggetto del genere fosse ancora in circolazione.
La storia di questo tunisino è la goccia che fa traboccare il vaso. Arrivato in Italia da pochi mesi, già il 10 aprile aveva dato prova della sua indole violenta durante un controllo a Bergamo, reagendo con minacce e atteggiamenti aggressivi. Eppure, invece di essere trattenuto o rimpatriato, era stato semplicemente denunciato e rimesso in libertà. Risultato? Pochi giorni dopo, eccolo di nuovo in azione, pronto a mettere a rischio la vita di chi protegge la nostra sicurezza. Questo non è un caso isolato, ma il sintomo di un sistema al collasso, che permette a individui pericolosi di girare indisturbati, mentre i cittadini vivono nella paura.
La stazione di Lambrate, già teatro di episodi di degrado e criminalità, si conferma un’area ad alto rischio, dove l’immigrazione incontrollata sta trasformando Milano in una polveriera. “Non possiamo più uscire di casa tranquilli”, ha dichiarato un residente della zona, esasperato. “Questi stranieri arrivano, fanno quello che vogliono e nessuno li ferma. È una vergogna!”. E come dargli torto? Le cronache recenti pullulano di casi simili: da Trento, dove un marocchino ha rapinato un minore e accoltellato un uomo, a Savona, dove un minore extracomunitario ha tentato di stuprare una ragazza. E ora Milano, dove un tunisino minaccia di bruciare e accoltellare i nostri poliziotti.
La domanda è una sola: fino a quando dovremo sopportare questa follia? L’Italia non può continuare a essere il rifugio di delinquenti che non hanno alcun rispetto per le nostre leggi. Serve un giro di vite: rimpatri immediati per chi commette reati, controlli serrati alle frontiere e pene esemplari per chi osa alzare le mani – o un coltello – contro le forze dell’ordine. Basta con le denunce farsa e i rilasci scandalosi che permettono a soggetti come questo tunisino di tornare a colpire. I milanesi, come tutti gli italiani, meritano di vivere in città sicure, non in un campo di battaglia dove ogni controllo di polizia rischia di trasformarsi in un’aggressione.
Questo episodio è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Se non agiamo ora, il prossimo titolo potrebbe raccontare una tragedia ancora peggiore. È ora di dire basta a questa invasione di violenza e di mettere la sicurezza degli italiani al primo posto. Altro che accendini e coltelli: a bruciare è la pazienza dei cittadini.
Fonte: Notizie tratte da www.ilmessaggero.it, www.ilgiorno.it, post su X, 22 aprile 2025
Come arrivano bisogna farli sparire silenziosamente.
Basta africani!
Ma aveva un accendino oppure un lanciafiamme?
Va bene essere baluba cretini ma sarei stato curioso di vedere se “le vittime” lo aiutavano lasciandosi rosolare supinamente…