La sinistra vuole buttare gli embrioni congelati nel cesso
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La sinistra contro la vita: lo scontro sugli embrioni

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Un esempio lampante di odio di sé è la battaglia della sinistra contro l’adozione degli embrioni crioconservati. Il Ministro per la Famiglia Eugenia Roccella ha avanzato una proposta coraggiosa: dare seguito all’appello di Papa Giovanni Paolo II, che nel 1996 invocava una soluzione per i milioni di embrioni congelati, “condannati” all’abbandono nell’azoto liquido. La Roccella propone di riconoscere agli embrioni una dignità giuridica, aprendo la strada alla possibilità di “adozione prenatale” per salvarli dalla distruzione. Una mossa che non solo tutela la vita, ma risponde a un’ingiustizia denunciata anche dal National Catholic Bioethics Center, che stima in oltre un milione gli embrioni congelati solo negli Stati Uniti, “un crimine contro la dignità umana” (marzo 2025).
Ma la sinistra è insorta, furiosa. Per l’opposizione, un embrione non è vita, ma “solo un ammasso di cellule”. PD e movimenti progressisti, da sempre in prima linea per l’aborto libero, temono che riconoscere la dignità giuridica dell’embrione possa avere ricadute sulla legge 194, rendendo più difficile l’accesso all’interruzione di gravidanza. La deputata PD Cecilia D’Elia ha dichiarato: “Non possiamo permettere che un grumo di cellule venga equiparato a una persona. È un attacco ai diritti delle donne.” Parole che rivelano un cinismo agghiacciante: per la sinistra, la vita nascente non ha valore, è solo un ostacolo da eliminare. Gettere gli embrioni nel cesso, per loro, è un atto di “libertà”. Ma quale libertà c’è nel negare il diritto alla vita?
Le radici dell’Occidente: un baluardo contro la cultura della morte
Lo storico Paul Legutko di Stanford ha scritto: “La Chiesa Cattolica è stata al centro dello sviluppo dei valori, delle idee, della scienza e delle leggi che costituiscono la civiltà occidentale.” Negare tutto questo, come fa la sinistra con il suo rifiuto di proteggere gli embrioni, è un tradimento delle nostre radici.
La proposta della Roccella non è solo un atto di giustizia verso gli embrioni, ma un modo per riaffermare il valore della vita, un principio cardine della nostra cultura. La sinistra, invece, preferisce abbracciare la cultura della morte, dove tutto è sacrificabile sull’altare dell’ideologia: la famiglia, la tradizione, persino la vita nascente. È un odio di sé che si manifesta nel rifiuto di ciò che siamo, nel desiderio di distruggere rather che costruire.
Un futuro di orgoglio, non di vergogna
La sinistra, con la sua opposizione alla proposta della Roccella, dimostra ancora una volta di essere dalla parte sbagliata della storia. Non possiamo permettere che l’odio di sé e la cultura della morte prevalgano. L’Occidente tornerà grande solo se saprà difendere la vita e celebrare le proprie radici. Basta vergogna, è tempo di orgoglio. E la proposta sugli embrioni è un primo, fondamentale passo per ricordarci chi siamo.
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