Venezia, islamici vogliono prendersi Mestre con la forza

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By V aprile 25, 2025 22:00

Venezia, islamici vogliono prendersi Mestre con la forza

“Mestre invasa dagli islamici: proteste in strada e insulti agli italiani, l’islamizzazione è un atto di guerra contro l’Italia!”

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A Mestre ieri parte della popolazione italiana rimasta manifestava in corteo per il 25 aprile. Sembravano pecore al macello in una città che dovrebbe pensare all’invasione attuale più che a quella immaginaria dei fascisti.

Mestre, 26 aprile 2025 – Mestre è sotto assedio: i musulmani bangladesi di via Piave, furiosi per la chiusura della loro moschea abusiva, hanno trasformato le strade in un campo di battaglia islamico, pregando e manifestando ieri alle 12:30, partendo dai giardini, e promettendo di continuare ogni venerdì “fino a quando non verrà proposta una sede alternativa”. “La moschea sarà all’interno della città”, ha dichiarato l’imam e presidente dell’associazione Ittihad, Arif Mahmud, uno slogan che non lascia spazio a compromessi e che rivela il vero obiettivo: un simbolo di conquista islamica nel cuore di Mestre. Abdullah Samrat, referente della comunità bangladese di Ittihad, ha annunciato: “Da venerdì prossimo, tutti i venerdì, scenderemo in strada in via Piave per pregare e marciare dalla stazione all’incrocio con via Miranese e via Carducci, passando davanti al nostro centro culturale”. “La preghiera la faremo all’aperto in via Piave, tutti i venerdì fra le 13 e le 14”, ha aggiunto, minacciando di occupare le strade finché non avranno un nuovo luogo di culto. Questo non è un diritto: è un ricatto, un atto di guerra culturale contro l’Italia, che deve rispondere con la chiusura totale dell’immigrazione regolare islamica, soprattutto bangladese.

Via Piave: l’Islam sfida la legge italiana con arroganza

All’inizio di aprile, il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune: l’ex supermercato all’angolo tra via Piave e via De Amicis deve tornare alla sua destinazione commerciale e non può essere un centro culturale né un luogo di culto. Il Comune ha intimato a Ittihad di “sospendere subito ogni uso non consentito dell’immobile” e di “ripristinare la destinazione d’uso entro 15 giorni dalla notifica”, ma Samrat ha dichiarato: “È chiaro che Ittihad non ha alcuna intenzione di aprire un supermarket”. “Ad oggi non ci sono altre moschee, e il progetto di quella in via Giustizia è ancora solo un’idea per la quale ci vorranno anni”, ha aggiunto, mostrando un’arroganza senza limiti. “Un posto perfetto per Namaz dove leggere Namaz senza interruzioni. Ma la destra italiana dirà che qui non si può leggere Namaz”, ha scritto l’imam Arif Mahmud, paragonando le autorità italiane a Hitler e alle “forze terroristiche israeliane”: “Se sei un servitore della legge essendo innocente, faranno di questa ingiustizia una legge. Un rapinatore o un attacco terroristico è così terribile! La discriminazione sistematica o la discriminazione legale superano ogni limite del terrorismo. Come ha fatto Hitler. Anche le forze terroristiche israeliane stanno svolgendo il loro dovere, allo stesso modo la polizia italiana prenderà anche i diritti delle minoranze musulmane in nome della tutela della legge. Qual è la strada? Venite marciamo in via Piave e protestiamo contro questa discriminazione”. Questo è un attacco alla sovranità italiana: l’Islam non si integra, vuole dominare.

Insulti al sindaco: un’offesa intollerabile

Samrat ha pubblicato un post su Facebook, condiviso dall’imam, in cui Brugnaro viene accostato a un maiale in giacca e cravatta: “Noi, gente comune guardiamo dal maiale al politico, dal politico al maiale e ancora dal maiale al politico, ma già è impossibile per noi distinguere fra i due”. Ha aggiunto: “Non lasciamoci più ingannare. Non è l’Occidente ad essere marcio in sé: sono marci i suoi vertici. Non è la civiltà a essere corrotta, ma chi la guida da troppo tempo nel buio dell’ipocrisia. La vera rinascita comincia quando la verità torna ad avere più valore del potere. E per questo, oggi più che mai, smascherare l’ipocrisia della classe dominante non è solo un dovere morale: è un atto di resistenza”. Un insulto che non possiamo tollerare: i bangladesi di Ittihad non solo occupano le nostre strade, ma ci offendono, mostrando il loro disprezzo per l’Italia.

Mestre e l’Italia sotto assedio: l’islamizzazione avanza senza sosta

Mestre è solo l’ultimo fronte di un’islamizzazione che sta strangolando l’Italia. A Torino, i “maranza” musulmani bruciano vivi i senzatetto; a Luino e Domodossola, le donne subiscono il Taarrush Gamea; a Roma, bandiere di Hamas hanno sventolato il 25 aprile, profanando il lutto per Papa Francesco; a Monfalcone, Bou Konate vuole la Sharia; a Bergamo, una nuova moschea sarà finanziata dal Qatar. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari. I bangladesi, che a Mestre sono decine di migliaia, stanno occupando le strade con le loro preghiere e proteste, un atto di sfida che mira a imporre la Sharia. Mestre è sotto assedio, e l’Islam politico non si fermerà.

Chiudere l’immigrazione bangladese e fermare l’invasione: salviamo Mestre e l’Italia!

Venezia, islamici vogliono prendersi Mestre con la forza ultima modifica: 2025-04-25T22:00:10+00:00 da V
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By V aprile 25, 2025 22:00
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