Toghe rosse liberano un altro clandestino: non informato dei suoi diritti
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L’unico diritto di un clandestino deve essere quello di togliersi dalle palle sano e salvo.
Toghe Rosse Liberano i Clandestini: La Corte di Torino Fa Infuriare gli Italiani!
È un’ingiustizia che grida vendetta, un oltraggio che ogni italiano dovrebbe urlare con tutto il fiato che ha in corpo: la Corte d’Appello di Torino ha annullato l’ordine di trattenimento nel CPR piemontese di un marocchino irregolare, un clandestino destinatario di un decreto di espulsione, solo perché non sarebbe stato “adeguatamente informato” dei suoi diritti. Siamo al delirio totale! Le toghe rosse, con la loro ossessione pro-immigrati, continuano a sabotare la sicurezza del nostro Paese, lasciando liberi i clandestini mentre gli italiani vivono nella paura. È uno scandalo, un tradimento che non possiamo più accettare!
La Sentenza Vergognosa: Un Clandestino Libero per un Cavillo
I fatti sono chiari e fanno ribollire il sangue. Il marocchino, arrivato in Italia illegalmente attraverso il valico di Ventimiglia ai primi di marzo 2025, è stato portato nel CPR di Torino il 18 aprile, in attesa di espulsione. Un percorso normale per chi viola le nostre leggi e i nostri confini: sei irregolare, vieni trattenuto e rimpatriato. Ma le toghe rosse della Corte d’Appello di Torino hanno deciso che questo non basta. Accogliendo il ricorso degli avvocati del clandestino, i giudici hanno stabilito che manca la prova che l’uomo sia stato “adeguatamente informato” della possibilità di chiedere la protezione internazionale. In altre parole, non gli sarebbe stato detto con chiarezza che poteva giocare la carta dell’asilo per bloccare l’espulsione. E così, sulla base di questo cavillo burocratico, l’ordine di trattenimento è stato annullato, e il marocchino è libero di girare per le nostre strade.
Ma chi se ne importa se non è stato “informato in tempo utile”? È un clandestino, è entrato illegalmente in Italia, e il suo posto è fuori dai nostri confini, non in un’aula di tribunale a farsi coccolare da giudici ideologizzati! Questo principio, secondo cui un irregolare deve essere informato dei suoi “diritti”, è un’arma nelle mani delle toghe rosse per smantellare ogni tentativo di rimpatrio. È un insulto ai cittadini italiani, che pagano le tasse e chiedono sicurezza, ma si ritrovano con un sistema giudiziario che protegge chi delinque e invade il nostro Paese.
Le Toghe Rosse e la Complicità con i Clandestini
Non è la prima volta che le toghe rosse si schierano dalla parte dei clandestini, e non sarà l’ultima. La Corte d’Appello di Torino è solo l’ultimo esempio di un sistema marcio, dove i magistrati usano cavilli legali per bloccare espulsioni e rimpatri. Ricordiamo il caso di Roma, dove un marocchino richiedente asilo è stato riportato in Italia dal CPR albanese perché, secondo i giudici, aveva diritto a presentare la domanda qui. O quello di Alessandro Patelli, condannato a 21 anni per essersi difeso da un aggressore tunisino, mentre veri stupratori africani vengono scarcerati per “mancanza di esigenze cautelari”. È una giustizia al contrario, che punisce le vittime e coccola i carnefici!
Mentre i clandestini vengono liberati con scuse ridicole, le città italiane sono sotto assedio. A Milano, i maranza – bande di giovani nordafricani – spacciano, rapinano e aggrediscono in pieno centro, ma la Procura preferisce aprire fascicoli contro chi fa un saluto romano in una commemorazione. A Torino, dove il marocchino è stato liberato, i cittadini vivono nella paura: solo nell’ultimo mese, ci sono stati tre episodi di rapine violente attribuite a stranieri irregolari, ma nessuno sembra interessarsene. Le toghe rosse sono troppo impegnate a difendere i “diritti” dei clandestini, mentre gli italiani non hanno più diritto alla sicurezza.
Basta con Questa Farsa: È Ora di Reagire!
Siamo stufi di questo scempio! La Corte d’Appello di Torino, con questa sentenza, ha dato l’ennesima prova che le toghe rosse sono un cancro per l’Italia. Liberare un clandestino perché non è stato “informato” dei suoi diritti è un insulto a chi lavora, paga le tasse e chiede solo di vivere in pace. È un tradimento della sovranità nazionale, un favore ai trafficanti di esseri umani che sanno che i loro “clienti” troveranno protezione nei nostri tribunali.
È ora di dire basta. Serve una riforma radicale della giustizia, che tolga potere a questi magistrati ideologizzati e riporti i tribunali al servizio dei cittadini, non dei clandestini. Seguendo l’esempio di Trump, che negli Stati Uniti ha fatto arrestare un giudice per aver ostacolato l’arresto di un irregolare, anche in Italia dobbiamo agire: militari nei tribunali, toghe rosse sotto inchiesta, e rimpatri immediati per chi non ha diritto di stare qui. Gli italiani meritano giustizia, non questo schifo! Basta con i cavilli, basta con i tradimenti: l’Italia non è un campo profughi, e chi la invade deve andarsene, punto!
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