Lorenzo ucciso a coltellate dai marocchini perché li guardava
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Orrore a Castelfranco Veneto: Lorenzo Cristea, 20 anni, Massacrato a Coltellate da Due Marocchini di Seconda Generazione. Basta Silenzio sul Fallimento dell’Integrazione!
Castelfranco Veneto è sotto shock, ma è l’Italia intera a dover aprire gli occhi. Lorenzo Cristea, un ragazzo di appena 20 anni, è stato brutalmente ucciso a coltellate nella notte tra sabato e domenica, fuori dalla discoteca “Baita al Lago” in via Pagnana. I responsabili? Due giovani marocchini di seconda generazione, figli di immigrati, che hanno trasformato una serata di svago in un bagno di sangue. Il migliore amico di Lorenzo, un 22enne, lotta per la vita in rianimazione, colpito da fendenti al torace e all’addome. Altri due ragazzi feriti. È l’ennesima tragedia che grida una verità scomoda: le seconde generazioni stanno diventando una minaccia per la sicurezza del nostro Paese, e il buonismo ci sta portando al collasso.
I fatti sono agghiaccianti. Una lite banale all’interno della discoteca, forse per uno sguardo o una parola di troppo, si è trasformata in un agguato premeditato. I due nordafricani, espulsi dal locale dal servizio d’ordine, non hanno lasciato correre. Armati di coltelli, hanno atteso Lorenzo e i suoi amici fuori, come predatori in agguato. Poi, la furia: Lorenzo, residente a Trebaseleghe, è stato massacrato con una serie di colpi letali. È morto in ospedale, lasciando una famiglia distrutta e una comunità in lutto. Il suo amico, raggiunto da tre coltellate al torace e una all’addome, è in condizioni disperate. I responsabili, coetanei della vittima e nati in Italia da genitori marocchini, sono stati fermati dai carabinieri. Ma questo non riporta indietro Lorenzo, né placa la rabbia di chi vede il proprio Paese scivolare nel caos.
Non è un episodio isolato. Da nord a sud, le cronache sono piene di aggressioni, risse, omicidi compiuti da giovani di seconda generazione, cresciuti qui ma estranei ai nostri valori. Coltelli che spuntano per nulla, bande che terrorizzano, arroganza di chi si sente intoccabile. A Castelfranco, come altrove, il copione è lo stesso: ragazzi che parlano italiano, frequentano le nostre scuole, ma rifiutano le regole della nostra società. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: Lorenzo Cristea è morto, un altro giovane rischia di seguirlo, e l’Italia si ritrova a contare i cadaveri di un’integrazione fallita.
Basta con il silenzio complice. Basta con il politicamente corretto che ci impedisce di chiamare le cose con il loro nome. Questi non sono “ragazzi difficili”, sono il prodotto di un sistema che ha spalancato le porte senza pretendere rispetto, senza imporre regole, senza costruire un senso di appartenenza. Le seconde generazioni, lasciate allo sbando in periferie degradate o in contesti dove il risentimento verso l’Italia cresce come un veleno, stanno diventando un esercito di rabbia e violenza. E noi, cittadini onesti, ne paghiamo il prezzo.
La sindaca di Trebaseleghe, Antonella Zoggia, ha parlato di “profonda preoccupazione” e “campanello d’allarme”. Ma non bastano parole di cordoglio. Servono fatti: espulsioni immediate per chi delinque, tolleranza zero per chi porta coltelli, programmi di rieducazione forzata per chi non accetta le nostre leggi. E, soprattutto, una revisione totale delle politiche migratorie che hanno permesso a intere generazioni di crescere come stranieri in casa nostra, senza radici né rispetto. Non si tratta di odio, ma di sopravvivenza: non possiamo permettere che i nostri figli muoiano per l’arroganza di chi ci odia.
Lorenzo Cristea meritava di vivere. La sua famiglia merita giustizia. Castelfranco Veneto, Trebaseleghe, l’Italia intera meritano sicurezza. Non possiamo più permetterci di ignorare il mostro che abbiamo cresciuto in seno. È ora di dire basta: fuori chi non rispetta la nostra terra, fuori chi semina morte. Per Lorenzo, per il suo amico, per tutti noi.
Castelfranco Veneto, il 20enne Lorenzo Cristea è stato ucciso a coltellate da due giovani marocchini.
L’amico di Lorenzo è in gravi condizioni in ospedale. pic.twitter.com/y7GbMEgh1N
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 4, 2025
Ci credo Vox , qui i maruccini sembra di stara in uan giostra senza fine , ne sbucano a frotte come se non ci fosse un domani , si appartano nei parchetti , nelle panchine dei giardini delle zone dei benestanti / ricchi , furoreggiano marocchineggiando frasi islamico yemenite , poi vestono all’occidentale ….sicuro sono maruccini o egizi murators voluti dai riccastri di merda di mil’ano …una citta’ inumana , falsa …un incubo distopico della UeRss.