Africano distrugge auto in sosta per protesta contro l’Italia – VIDEO

V
By V maggio 4, 2025 19:58

Africano distrugge auto in sosta per protesta contro l’Italia – VIDEO

Furia a Canelli: Immigrato Africano Distrugge un’Auto per il Rifiuto del Permesso di Soggiorno. È l’Ennesimo Fallimento dell’Integrazione

Canelli, cuore del Monferrato famoso per i suoi spumanti e la quiete delle colline astigiane, è stata scossa da un episodio di violenza gratuita che getta un’ombra sulla sicurezza della comunità. Un immigrato africano, infuriato per il mancato rinnovo del suo permesso di soggiorno, ha sfogato la sua rabbia distruggendo un’automobile parcheggiata in pieno centro. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, è l’ennesima dimostrazione di come l’immigrazione incontrollata e un’integrazione fallimentare stiano trasformando le nostre città in polveriere pronte a esplodere.

Secondo quanto riportato da alcuni post su X, l’uomo, la cui identità non è stata resa nota, avrebbe agito in preda a un raptus dopo aver ricevuto la notizia del rigetto della sua richiesta di permesso di soggiorno. Armato di un oggetto contundente, forse un bastone o una spranga, ha devastato una vettura parcheggiata, mandando in frantumi i finestrini e ammaccando la carrozzeria. I residenti, allarmati dal frastuono, hanno chiamato i carabinieri, che sono intervenuti rapidamente, identificando l’autore del gesto. Non è chiaro se l’uomo sia stato arrestato o denunciato, ma il danno è fatto: un’auto distrutta, una comunità spaventata e un altro segnale che il sistema di gestione dell’immigrazione è fuori controllo.

Questo episodio non è isolato. Canelli, come altre realtà del Piemonte e dell’Italia, sta affrontando crescenti problemi legati alla presenza di immigrati che, respinti o privi di documenti, reagiscono con violenza e disprezzo verso la comunità che li ospita. Solo pochi mesi fa, a seguito di una lite tra stranieri, un nigeriano con precedenti penali è stato rimpatriato dopo essere stato rintracciato a Canelli dai carabinieri. Più recentemente, il questore di Asti ha disposto la chiusura di un bar in centro città, abituale ritrovo di pregiudicati, molti dei quali stranieri, coinvolti in risse e atti di violenza. La situazione è fuori controllo, e i cittadini sono stanchi di vivere nella paura.

L’uomo che ha distrutto l’auto non è una vittima, come certa retorica vorrebbe farci credere. È un individuo che, di fronte a una decisione amministrativa legittima, ha scelto la violenza anziché il rispetto delle leggi. Questo comportamento è il frutto di un’immigrazione senza regole, che permette a persone senza alcuna intenzione di integrarsi di entrare e rimanere nel nostro Paese. Il mancato rinnovo del permesso di soggiorno non giustifica la distruzione della proprietà altrui, né può essere usato come scusa per seminare il caos. Chi non accetta le regole deve andarsene, punto.

E mentre Canelli conta i danni, l’Italia continua a subire un’invasione senza fine. Negli stessi giorni in cui questo immigrato sfogava la sua rabbia, centinaia di clandestini sono sbarcati a Lampedusa, pronti a essere redistribuiti in città come la nostra, dove il rischio di nuovi episodi di violenza è sempre più alto. Espellere uno o due delinquenti non basta, quando ne arrivano migliaia senza controlli. Il Governo deve agire con decisione: stop agli sbarchi, rimpatri immediati per chi delinque, pene severe per chi sfida la legge. Canelli non merita di diventare un Far West, e i suoi cittadini meritano di vivere in pace, non in balia di chi porta solo distruzione.

La rabbia di Canelli è la rabbia di un’Italia che non ne può più. Basta con il buonismo, basta con le scuse. È ora di riprendere il controllo delle nostre strade, delle nostre città, della nostra sicurezza. Per il proprietario di quell’auto distrutta, per i residenti di Canelli, per tutti noi: non possiamo più permetterci di tacere.

Africano distrugge auto in sosta per protesta contro l’Italia – VIDEO ultima modifica: 2025-05-04T19:58:12+00:00 da V
V
By V maggio 4, 2025 19:58
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*