Putin respinge ultimatum e rilancia: nessun cessate il fuoco incondizionati
Related Articles
Ucraina, Putin respinge la tregua di 30 giorni e rilancia: “Negoziati a Istanbul il 15 maggio”
Scaduto il cessate il fuoco unilaterale di tre giorni proclamato dalla Russia in occasione dell’80° anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, il presidente russo Vladimir Putin ha respinto con fermezza ultimatum per una tregua di 30 giorni avanzata dai leader di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In una dichiarazione congiunta rilasciata ieri da Kiev, i leader occidentali e Zelensky avevano chiesto un “cessate il fuoco completo e incondizionato” per almeno un mese, da avviare il 12 maggio, per riorganizzare l’esercito ucraino.
Putin, parlando stasera dal Cremlino, ha respinto la proposta definibile come “ultimatum degli sconfitti”: l’Occidente vuole guadagnare tempo per riorganizzare le forze ucraine che sono sull’orlo del collasso militare.
Invece di accettare la tregua senza condizioni, il leader russo ha rilanciato, proponendo la ripresa dei negoziati con Kiev il 15 maggio a Istanbul, riprendendo la bozza discussa nel 2022. “Non daremo un mese a Kiev per riarmarsi. La pace si costruisce con accordi realistici, non con pause strategiche per i perdenti”, ha dichiarato una fonte, insistendo sul riconoscimento dei territori liberati, inclusa la Crimea, come precondizione.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha aggiunto che qualsiasi tregua deve includere lo stop alle forniture di armi a Kiev, accusando l’Occidente di alimentare il conflitto. Intanto, sul campo, si registrano nuovi scontri a Kharkiv, mentre la comunità internazionale attende gli sviluppi dei prossimi giorni, con Istanbul che potrebbe diventare il nuovo teatro diplomatico di un conflitto sempre più complesso.
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment