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Arezzo, Bambini Molestati da un Immigrato: Il Processo Ritarda e la Paura Cresce!

Un’ombra di terrore continua a incombere su Arezzo, dove un immigrato 37enne originario del Pakistan, accusato di violenza sessuale su minori, sarà processato il prossimo 27 maggio in Corte d’Assise. I fatti risalgono a febbraio 2024, quando l’immigrato ha compiuto atti gravissimi davanti a una scuola: ha baciato con la forza un bambino di 10 anni e ha sottratto un bimbo di 6 anni alla madre, portandolo in un luogo appartato per molestarlo. Ma a distanza di oltre un anno, non solo non c’è ancora una sentenza, ma un vizio procedurale ha fatto slittare tutto, con il rischio che il processo riparta da zero. È un fallimento del sistema che lascia i cittadini in balia di immigrati violenti e senza giustizia!

La vicenda è da brividi. L’uomo, eludendo la sorveglianza dei genitori, ha prima aggredito un bambino di 10 anni con un bacio forzato, poi ha rapito un bimbo di 6 anni, approfittando di un momento di distrazione della madre. Lo ha portato in un luogo isolato, gli ha abbassato i pantaloni e lo ha molestato, prima di lasciarlo andare. Grazie alle telecamere di sorveglianza e al lavoro della Polizia di Stato, che ha raccolto le testimonianze dei genitori e condotto pedinamenti in borghese, l’immigrato è stato identificato e arrestato, finendo in custodia cautelare. Ma ora, dopo un’istruttoria davanti a un collegio di giudici, è emerso un vizio procedurale: il reato, aggravato dalla violenza su minori, supera la competenza del collegio e richiede la Corte d’Assise. Risultato? Il processo slitta, e c’è il rischio che tutto ricominci daccapo, prolungando l’agonia delle famiglie delle vittime.

Questo non è un caso isolato, ma l’ennesimo episodio che dimostra come l’immigrazione incontrollata stia trasformando le nostre città in luoghi di paura. A Senigallia, due immigrati ubriachi hanno fratturato la mandibola a una 16enne per un euro; a Vicenza, 4 giovani stranieri hanno pestato un 52enne in centro; a Reggio Emilia, un nigeriano ha tentato di violentare una donna senza fissa dimora ed è stato liberato subito dopo. E ora, ad Arezzo, un immigrato molesta bambini davanti a una scuola e il sistema giudiziario, con i suoi ritardi e cavilli, non riesce a garantire giustizia. Il 35% dei detenuti in Italia è straniero, pur rappresentando il 9% della popolazione (dati Viminale 2024). È una coincidenza? No, è il segnale di un’integrazione impossibile e di un Paese che non protegge i suoi cittadini, soprattutto i più vulnerabili: i bambini.

Le toghe rosse, con le loro lungaggini e il boicottaggio dei rimpatri – come i 14 clandestini, tra cui stupratori, liberati dalla Corte d’Appello – sono complici di questo disastro. E il governo Meloni? Un fallimento: i centri in Albania sono fermi, i rimpatri un miraggio. Intanto, Trump deporta in Libia, mostrando che si può fare. Perché noi no? I nostri figli meritano di andare a scuola senza paura, non di essere prede di immigrati senza scrupoli. Serve un’azione drastica: espulsioni immediate, revoca della cittadinanza a chi delinque, chiusura dei confini. Basta con il buonismo: la sicurezza dei nostri bambini viene prima di tutto!