Allarme rosso: islamizzazione nelle scuole italiane! Bambini indottrinati in moschee e aule!

Un’ondata inquietante sta travolgendo l’Italia: bambini delle scuole elementari trascinati in moschee o costretti a subire lezioni di Islam direttamente in classe, in un crescendo di episodi che urlano islamizzazione. L’ultimo scandalo, che ha fatto esplodere un’aspra polemica, arriva da Sesto San Giovanni, a un passo da Milano. Altro che Riad o Dubai: un video shock, diffuso dall’imam del centro islamico locale, mostra alunni delle elementari sottoposti a una “lezione” sull’Islam, con tanto di spiegazioni sulle sue origini e peculiarità. Un’indottrinamento in piena regola, che ha mandato su tutte le furie le autorità locali e acceso i riflettori su una deriva ormai fuori controllo.

Silvia Sardone, vicesegretario della Lega ed europarlamentare, insieme al sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano, hanno tuonato: “È un oltraggio! Le scuole italiane sono diventate il terreno di conquista di un’agenda islamista!” Non risparmiano accuse alla sinistra: “Per anni ci hanno ossessionato con la laicità, nascondendo crocifissi, bandendo presepi, alberi di Natale e canti natalizi per non ‘offendere’ altre fedi. E ora? Le nostre scuole sono invase da iniziative islamiche, mentre la nostra identità viene calpestata!”

Un elenco di orrori: l’islamizzazione avanza

Il caso di Sesto San Giovanni è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che fanno gelare il sangue. Ecco un elenco dei casi recenti che dimostrano come l’Islam stia penetrando nelle scuole italiane, spesso con la complicità di amministrazioni compiacenti:

• Treviso: alunni di elementari portati in gita in una moschea, accolti da imam che spiegavano i precetti islamici, tra le proteste dei genitori.
• Crema: lezioni di Corano introdotte in classe, con insegnanti che illustravano versetti del testo sacro islamico, senza alcun contraddittorio.
• Pioltello: una scuola ha chiuso per il Ramadan, piegandosi alle richieste di una minoranza e ignorando le tradizioni italiane.
• Soresina: circolari scolastiche hanno invitato gli alunni a non consumare merende durante il Ramadan, per “rispetto” verso i compagni musulmani.
• Abbiategrasso: un istituto ha promosso corsi per insegnare alle ragazze come indossare il velo islamico, un simbolo di oppressione per molti.
• Genova: bambini di una scuola primaria portati in una moschea per una “giornata di integrazione”, con attività che includevano preghiere e letture del Corano.
• Bologna: un progetto scolastico ha previsto incontri con esponenti di centri islamici, che hanno illustrato ai bambini le “virtù” della sharia.
• Firenze: alunni coinvolti in laboratori di calligrafia araba e letture di testi islamici, presentati come attività culturali ma percepiti da molti come propaganda.
• Torino: una scuola ha ospitato un imam in aula per parlare di Islam, senza alcun riferimento ad altre religioni o alla cultura italiana.

Sesto San Giovanni: un centro islamico sotto accusa

Tornando al caso di Sesto, Sardone e Di Stefano mettono in guardia: “Questo non è un episodio isolato, ma parte di un piano più ampio.” Le comunità islamiche non hanno mai firmato un’intesa con lo Stato, come altre confessioni. I loro valori, spesso in aperto contrasto con le nostre leggi – dai diritti delle donne alla poligamia – rappresentano un pericolo per la nostra società. Qui non c’è integrazione, ma sottomissione!” Il centro islamico di Sesto, inoltre, ha un passato oscuro: ha ospitato eventi sulla sharia con relatori estremisti come Hamza Piccardo e ha avuto legami con Tareq Al Suwaidan, noto predicatore d’odio.

“L’imam di questa moschea – denunciano – è stato tesoriere dell’Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose, che nel 2016 invitò Al Suwaidan in Italia. E proprio qui, l’amministrazione di centrodestra ha bloccato anni fa il progetto della più grande moschea del Nord Italia. Ora vogliono usare i nostri bambini per i loro scopi?”

Un grido d’allarme: fermiamo questa deriva

L’elenco degli episodi è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. “Le scuole italiane sono sotto attacco,” avvertono Sardone e Di Stefano. “I nostri figli vengono usati come pedine in un gioco pericoloso, che mina le fondamenta della nostra cultura e identità. Non possiamo permettere che le aule diventino laboratori di islamismo!” La richiesta è chiara: stop immediato a queste iniziative, maggiore controllo sui centri islamici e difesa dei valori italiani.

“È ora di dire basta a questa islamizzazione strisciante,” concludono. “Dobbiamo proteggere i nostri bambini e il futuro del nostro Paese, prima che sia troppo tardi!”