Delirio di Amato contro la fascia tricolore: “Sindaca di Merano? Ha reagito a maschio impositore, non era prevista”- Video
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A questo personaggio paghiamo laute pensioni per i moltiplici incarichi statali da burocrate. Nonostante i danni che ha fatto.
Giuliano Amato, la vergogna della Corte Costituzionale: difende Zeller e snobba il Tricolore
Giuliano Amato, ex presidente della Corte Costituzionale, ha toccato il fondo difendendo il sindaco di Merano, Katharina Zeller, che ha rifiutato la fascia tricolore, simbolo della Repubblica, con un sprezzante “mettiamola via, dai”. Alla festa per gli 80 anni dell’Alto Adige, Amato ha giustificato il gesto come reazione a un “maschio impositore”, banalizzando un insulto all’Italia e ignorando il valore del Tricolore in una città come Merano, equamente divisa tra italiani e tedeschi (50% ciascuno).
Zeller, eletta con il 57,4% grazie ai voti della sinistra italiana, dimostra disprezzo per chi l’ha sostenuta. Ma Amato, figura di una Corte accusata di essere un feudo anti-democratico della sinistra, getta benzina sul fuoco con le sue parole arroganti, confermando la sua distanza dal popolo e la sua fedeltà a un’élite ideologica. La fascia non è un optional, è l’Italia. Amato e la sua Corte sono la vergogna di una democrazia tradita.
Succhiava la minchia a Craxi, come tanti: il personaggio è tutto lì, il resto non conta…
Presidente della corte costituzionale cosa si può pretendere da un elemento così. È proprio vero più sono deficenti più salgono nella gerarchia politica.
questo tizio becca quasi 50.000 euro di pensione al mese avendo fatto il parassita da sempre sulle spalle della povera gente… Ancora parla, ma non l ha capito che dei suoi panegierici alla gente non frega nulla?
Penso che in Italia ci siano molti boccaloni. Altrimenti come avrebbero fatto i pidioti e sinistra varia ad essere ancora sulla cresta dell’onda. Senza i boccaloni non avrebbero vinto nemmeno un elezione comunale, l’unica cosa che potevano vincere era solamente un buono spesa alla coop messo in palio dai loro amici delle cooperative.
Questi boomers cariatidi di un tempo che fu della prima repubblika sono talmente fuori che manco loro si rendono conto delle stronzate abominevoli che dicono