Brescia sotto shock: giovane massacrato da tre magrebini in un pestaggio feroce e immotivato

Un ragazzo di 20 anni lotta per la vita all’ospedale Civile, vittima di un brutale pestaggio avvenuto nella tarda serata di martedì 27 maggio nei pressi della stazione della metropolitana di via San Faustino. Colpito con cocci di bottiglia e, secondo le ricostruzioni, anche con un coltello, il giovane ha subito lesioni gravissime, tra cui danni permanenti a un occhio, ed è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. A ridurre in fin di vita un innocente sono stati tre giovani magrebini, tutti ventenni, identificati e fermati dalla Polizia di Stato. Due di loro sono stati arrestati in flagranza, il terzo denunciato a piede libero, ma tutti dovranno rispondere di lesioni personali aggravate.

Una furia cieca contro un ragazzo indifeso

Il movente dell’aggressione resta avvolto nel mistero, ma una cosa è certa: non si è trattato di una rapina, poiché alla vittima non è stato sottratto nulla. Le indagini puntano sull’ipotesi di una lite scoppiata per futili motivi, degenerata in un’esplosione di violenza gratuita. Secondo i testimoni, il 20enne è stato circondato dai tre magrebini, che lo hanno colpito selvaggiamente al volto e al fianco con cocci di bottiglia e, pare, un coltello. Non contenti, due degli aggressori hanno continuato a infierire con calci mentre il ragazzo giaceva a terra in una pozza di sangue, sotto gli occhi impotenti di automobilisti che hanno cercato di fermare l’orrore suonando i clacson.

Arresti nella notte: trovati con un taser

La risposta della Polizia di Stato è stata immediata. Grazie a un’operazione lampo del reparto Volanti, i tre magrebini sono stati rintracciati nella notte. Al momento del fermo, gli agenti hanno sequestrato un taser in loro possesso, ulteriore prova della loro pericolosità. Due degli aggressori sono stati arrestati in flagranza e condotti in carcere, dove restano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il terzo, pur non essendo stato arrestato, è stato denunciato e non sfuggirà alle conseguenze.

Dacur: un primo passo, ma non basta

Per due dei tre magrebini è scattato anche un provvedimento Dacur (Divieto di accesso alle aree urbane), una misura di prevenzione emessa dal Questore di Brescia che impedisce loro di avvicinarsi per un anno alla stazione ferroviaria e alla metropolitana. Si tratta della prima applicazione di questo strumento nel Bresciano, introdotto dal decreto sicurezza per tenere lontani i delinquenti da luoghi sensibili. Chi viola il Dacur rischia l’arresto da sei mesi a un anno. Un segnale positivo, ma insufficiente di fronte a un episodio che dimostra come l’immigrazione incontrollata e la lassità del sistema giudiziario espongano i cittadini a rischi inaccettabili.

Basta con la violenza importata, tolleranza zero!

L’aggressione di via San Faustino è l’ennesimo capitolo di una cronaca nera che vede troppo spesso protagonisti individui stranieri, in questo caso tre magrebini, pronti a scatenare una violenza cieca contro cittadini inermi. Le nostre città non possono diventare teatri di guerra, dove un ragazzo di 20 anni rischia di perdere un occhio o la vita per una lite futile. È ora di dire basta: rimpatri immediati per chi delinque, pene esemplari e un giro di vite contro chi permette a questi criminali di restare sul nostro territorio. Brescia chiede giustizia!

Immigrati strappano via l’occhio a coltellate a ragazzo ultima modifica: 2025-05-30T21:56:48+00:00 da V