Don Barcone ha venti giorni per sgomberare la chiesa dai suoi africani
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Vicofaro sgomberata, ma troppo tardi: il covo di Don Biancalani, un disastro di degrado e crimini – rimpatriate gli immigrati ora!
È finita in una (vana)gloria di pidocchi, pulci, piattole e degrado igienico-sanitario la scandalosa avventura del centro migranti di Vicofaro, a Pistoia, guidato da Don Massimo Biancalani. Dopo anni di proteste, denunce e un’ennesima ordinanza del sindaco Alessandro Tomasi, il prefetto ha finalmente ordinato lo sgombero del complesso di Santa Maria Maggiore, un tempo chiesa e ora trasformato in un tugurio sovraffollato e pericoloso. Con 196 letti e 176 stranieri presenti – a fronte di una capienza massima di 70 persone – il blitz delle forze dell’ordine ha rivelato un quadro agghiacciante: bombole di gas vicine a impianti elettrici fatiscenti, biciclette e monopattini accatastati accanto a brande, vestiti e carrelli della spesa, in un contesto di “grave rischio incendi, mancanza totale di agibilità, condizioni insalubri e rischio di diffusione di malattie infettive”, come denunciato dall’ordinanza. Ma questo sgombero arriva troppo tardi: anni di crimini e violenze hanno devastato il quartiere, e l’immigrazione incontrollata ne è la causa. Basta con queste follie: rimpatriate i clandestini e impedite che altri centri come questo nascano altrove!
Un quartiere devastato: degrado e promesse disattese
I residenti di Vicofaro vivono un incubo da anni, e il comitato di quartiere non ha mai smesso di urlare la propria disperazione. Nella lettera inviata al prefetto e al sindaco, descrivono una quotidianità fatta di “risse paurose, violenti litigi, minacce, nessun rispetto per il vicinato, degrado e sporcizia, cattivo odore e liquami sparsi ovunque”, con un caso confermato di tubercolosi che ha messo a rischio la salute pubblica. L’ordinanza di sgombero, emessa il 20 maggio 2025, dà 20 giorni per l’allontanamento degli ospiti e il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie, ma per i cittadini è un’azione tardiva e insufficiente. “Disattesi tutti gli accordi presi a febbraio con il prefetto Licia Donatella Messina, il vescovo Fausto Tardelli e il sindaco per riportare legalità e sicurezza nel nostro quartiere”, lamentano, accusando Biancalani di aver sabotato i trasferimenti promessi di metà degli ospiti verso centri di accoglienza nelle province di Pistoia, Prato e Firenze. Anzi, denunciano, negli ultimi mesi sono arrivati altri migranti, sfidando i controlli promessi e peggiorando una situazione già al collasso.
Don Biancalani, noto per i suoi scontri social con Matteo Salvini – culminati con una foto nella piscina con i suoi “ragazzi” che gli è valsa denunce e controdenunce – si è giustificato dicendo: “Ero fuori città, non ho nulla da nascondere, dentro ci sono ragazzi problematici che senza di me potrebbero spaventarsi e reagire male davanti alla polizia”. Ma queste scuse non reggono: l’ultima visita di Asl e polizia municipale, interrotta il 19 maggio, è solo l’ennesima prova della sua opposizione a qualsiasi controllo. Il leader della Lega ha tuonato qualche mese fa: “Accogliere e integrare è un diritto e un dovere, il rispetto delle regole e del prossimo lo è altrettanto”, ma Biancalani ha continuato a ignorare ogni norma, trasformando Vicofaro in un pericolo pubblico.
Un elenco di crimini: gli ospiti di Biancalani terrorizzano il quartiere
La parrocchia di Vicofaro non è mai stata un rifugio per i bisognosi, ma un covo di delinquenti che hanno seminato terrore per anni. Ecco i reati commessi dagli immigrati ospitati da Biancalani:
- Ottobre 2017: un richiedente asilo arrestato per spaccio di droga, difeso pubblicamente dal prete.
- Marzo 2018: un ospite minaccia un ragazzo maliano con un coltello; un altro fermato per spaccio.
- Aprile 2020: rissa violenta tra due migranti con pezzi di ferro, con i residenti minacciati.
- Marzo 2021: due gambiani arrestati per spaccio in pieno centro a Pistoia.
- Aprile 2024: risse interne lasciano feriti, con due migranti al pronto soccorso.
- Dicembre 2024: un liberiano tenta di stuprare una ragazza nella canonica, fermato solo da altri immigrati.
- Gennaio 2025: duplice accoltellamento tra due migranti per una disputa interna.
- Febbraio 2025: un gambiano accoltella un nigeriano alla gola; una troupe di Rete 4 aggredita a sassate.
- Aprile 2025: Mohamd Lghaoui e Adel Cherni, clandestini, rapinano due minori con un coltello; Lghaoui palpeggia e bacia una quindicenne.
Questi crimini non sono incidenti, ma il risultato di un’accoglienza sconsiderata che ha trasformato una chiesa in un dormitorio insalubre e pericoloso. La comunità parrocchiale è crollata da 7.000 a poche decine di fedeli, perché nessuno vuole pregare tra sporcizia e topi. I residenti chiedono a gran voce: “Don Biancalani va fermato e allontanato da Vicofaro”.
La Diocesi scarica la colpa, il governo è assente
La Diocesi di Pistoia ha cercato di limitare i danni, trasferendo una ventina di migranti tra un Cas, l’Hospitium Bianchi e un appartamento, ma è troppo poco e troppo tardi. Il vescovo Tardelli, che in passato ha appoggiato il “modello” di Biancalani, ha dimostrato la sua complicità in questo disastro, lasciando che la situazione degenerasse fino a richiedere un’ordinanza di sgombero. Ma la vera colpa è del governo, che per anni ha ignorato le proteste dei cittadini, disatteso gli accordi e permesso a Biancalani di continuare indisturbato. Questo sgombero, arrivato solo ora, è una vittoria parziale: i migranti devono essere rimpatriati, non spostati altrove a creare nuovi problemi.
Rimpatri immediati: la soluzione definitiva
Lo sgombero di Vicofaro è un primo passo, ma non basta. I 176 stranieri presenti devono essere rimpatriati, non trasferiti in altre strutture o frazioni come Spazzavento, dove i residenti hanno già detto no. L’Italia non può più permettersi di ospitare clandestini che commettono crimini, vivono in condizioni disumane e mettono a rischio la salute pubblica. Il governo deve agire con fermezza: chiuda definitivamente Vicofaro, espella i delinquenti e impedisca che altri centri abusivi nascano. I cittadini di Pistoia e di tutta Italia meritano sicurezza, non degrado. Sveglia, governo: o rimpatriate ora, o il prossimo scandalo sarà sulla vostra coscienza!
Il Comune di Pistoia ha disposto il divieto di accesso ai locali della parrocchia di don Biancalani a causa delle gravi condizioni igienico-sanitarie e dei problemi di sicurezza: dormitori improvvisati tra muffa, bagni inagibili e pulci, diverse violenze all’interno e all’esterno… pic.twitter.com/BJyduc0nOe
— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 7, 2025
Ma il porco riuscirà in meno di tre settimane a farsi inculare da tutti i suoi amichetti, prima di lasciarli andare?