Animalisti fermano sacrificio animali: musulmani volevano sgozzare anche loro
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Mentre i carabinieri sequestravano un macello abusivo dove venivano sgozzati gli agnelli per la festa islamica del sacrificio, un’attivista animalista veniva minacciata di morte perché stava filmando la macellazione halal.
Quante macellerie abusive islamiche, che non rispettano… pic.twitter.com/FOT6kl45I9
— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 8, 2025
Fermiamo l’orrore della Festa del Sacrificio: l’Italia non sarà una macelleria islamica!
Italia, 7 giugno 2025 – Un orrore senza fine si abbatte sull’Italia: a Fiesole Umbriano, i carabinieri hanno sequestrato un macello abusivo dove venivano sgozzati agnelli per la Festa del Sacrificio islamica. Un’attivista animalista, Gabriella Gibin, è stata minacciata di morte mentre filmava la macellazione halal, definita un “massacro” da Cavaniella Po. E non è un caso isolato: durante la Festa del Sacrificio, in Italia, vengono sgozzati oltre 30.000 animali in condizioni igienico-sanitarie disastrose, come riportato da *Animal Equality* nel 2024. A Monfalcone, quattromila musulmani hanno invaso il Santuario della Marcellina, coprendo la statua di Gesù, trasformando un luogo sacro in un’enclave islamica. A Roma, donne sono state rinchiuse in un recinto durante l’*Eid al-Adha*, trattate come bestiame. A Modena, una ragazza siriana è stata picchiata dai genitori per non rispettare la Sharia; a Lodi, un pakistano ha violentato una minorenne, eppure la sinistra tace, preferendo allearsi con chi impone il velo e chiude scuole per il Ramadan. A Bologna, cinquanta moschee finanziate dal Qatar proliferano, mentre a Prato il complesso di San Domenico ha ospitato la festa del sacrificio, trasformando spazi cristiani in enclave islamiche. L’Italia sta diventando una macelleria islamica!
Fermiamo l’invasione prima che sia troppo tardi
Questo orrore non si ferma: a Torino, la sinistra estrema ha impedito un corteo contro la moschea, oltraggiando la memoria di Sergio Ramelli. A Parigi, la quarta generazione di immigrati musulmani ha incendiato le strade e profanato Giovanna d’Arco, eppure i nostri leader continuano a chinare la testa. A Crema, un imam ha dichiarato che “la donna deve obbedire al marito,” giustificando abusi. A Massa Lombarda, una donna è stata aggredita per non portare il velo, mentre a Cornuda giovani marocchini di seconda generazione seminano terrore. Con i musulmani previsti al 10% della popolazione entro il 2050, il referendum sulla cittadinanza facile rischia di legittimare questi fanatici, portando milioni di nuovi arrivi tramite ricongiungimenti familiari. Chiediamo ai promotori del referendum: è a questi che volete dare la nostra cittadinanza? Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare, aboliamo i ricongiungimenti e torniamo allo ius sanguinis integrale. L’Italia non sarà una colonia islamica: smascheriamo questi traditori e salviamo la nostra identità!
Ricapitolando, se io mi sposo due o più volte contemporaneamente commetto il reato di bigamia e finisco in galera, se lo fanno i baluba va tutto bene, al massimo si tratterà della solita contraddizione della sinistra pidiota.
Se uccido un animale, Dio me me scampi, per dissanguamento finisco in galerta per maltrattamenti ma i baluba no perchè è la loro tradizione.
Se ho un bar o trattoria e conservo il cibo come lo fanno nelle kebabberie mi fanno chiudere per sempre e finisco in galera per avvelenamento e invece i baluba no perchè i pidioti fanno la resilienza cavillando tra i termini “kebab” e “kebap” e stancandoci il cervello.
Non date la cittadinanza ai baluba, men che mai al cretino che in rete spiega a noi sempliciotti che il ricongiungimento familiare non c’è se i balubini nascono in Italia: togliete la cittadinanza italiana ai pidioti e dategliene una africana, così faranno carriera col loro QI basso in mezzo a quelli più scemi di loro…