Referendum flop: affluenza ore 23 al 22 per cento, quorum impossibile

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By V giugno 8, 2025 20:35

Referendum flop: affluenza ore 23 al 22 per cento, quorum impossibile

Il referendum sulla cittadinanza facile è di fatto fallito. Impossibile che nelle ore restanti si raggiunga il quorum. Molto probabile che alla fine si resti sotto il 30 per cento: in questo caso il governo deve tirarne le conseguenze e raddoppiare – minimo – il tempo per l’ottenimento della cittadinanza.

Affluenza al Referendum 2025: Un Fallimento che Chiede Mura più Alte

Alle 23:00 di domenica 8 giugno 2025, l’affluenza al referendum abrogativo in Italia è stimata essere intorno al 22%, un dato chiaro che testimonia la totale contrarietà degli italiani verso la cittadinanza facile.

Con i seggi chiusi per la notte e il voto che riprenderà lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00, le proiezioni basate sui dati attuali indicano un’affluenza finale probabile al di sotto o intorno al 30%, un livello che rende il quorum (50% + 1) un miraggio irraggiungibile. Questo flop, reso evidente dai numeri delle 23:00, deve trasformarsi in un’occasione d’oro per il governo per inasprire drasticamente le norme sulla cittadinanza, colpendo duramente l’immigrazione e chiudendo le porte a chi cerca di entrare nel nostro Paese.

Se l’affluenza dovesse rimanere sotto o interno al 30%, il messaggio sarà chiaro: gli italiani non vogliono cedere terreno agli stranieri. Il governo dovrebbe cogliere questa apatia come un mandato per alzare barriere insormontabili. In primis, si impone di raddoppiare gli anni necessari per ottenere la cittadinanza, portando il termine da 10 anni (o i 5 sciagurati proposti dal referendum) a un minimo di 20 anni, costringendo gli immigrati a dimostrare un radicamento decennale prima di qualsiasi diritto. Non basta: bisogna imporre limiti ferrei ai ricongiungimenti familiari, bloccandoli fino alla terza generazione, e rendere obbligatoria una conoscenza perfetta della lingua italiana, con test severi per chi osa chiedere la cittadinanza. Questi sono i passi minimi per fermare l’invasione.

Ma il vero obiettivo dovrebbe essere più ambizioso: approvare lo ius sanguinis integrale, legando la cittadinanza esclusivamente al sangue italiano, e azzerare del tutto i ricongiungimenti familiari. Basta con l’idea che chiunque possa entrare e reclamare diritti dopo pochi anni: l’Italia deve tornare a essere per gli italiani, non un rifugio per chi arriva senza radici. Questa è l’unica via per proteggere la nostra identità e sicurezza nazionale.

Il fallimento di questo referendum è la prova che gli italiani hanno snobbato un’iniziativa che, con la sua proposta di cittadinanza dopo 5 anni, ha rivelato il suo volto ipocrita. Una mossa che ha disgustato molti, spingendoli a restare a casa piuttosto che sostenere un’apertura che favorisce gli immigrati. Chi ha voluto “fottere” gli italiani con questa trovata si è tirato la zappa sui piedi, e ora il governo ha il dovere di rispondere con un pugno di ferro.

Se l’affluenza finale confermerà questa tendenza, l’esecutivo dovrà approfittarne per imporre una stretta senza compromessi, usando il silenzio delle urne come giustificazione per un’inversione di rotta radicale. Che sia un monito: chi non vota, stavolta, avrà scelto di rafforzare le mura contro l’immigrazione.

Referendum flop: affluenza ore 23 al 22 per cento, quorum impossibile ultima modifica: 2025-06-08T20:35:02+00:00 da V
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