Sposa un islamico e diventa la sua schiava: segregata in casa

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By V giugno 24, 2025 21:56

Sposa un islamico e diventa la sua schiava: segregata in casa

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Caltanissetta, Sposa un Pakistano e Diventa la Sua Schiava: Arrestato per Maltrattamenti


CALTANISSETTA, SPOSA UN PAKISTANO E DIVENTA LA SUA SCHIAVA: ARRESTATO PER MALTRATTAMENTI

Un incubo domestico ha sconvolto Caltanissetta, dove una donna, sposata con un 42enne pakistano, è stata ridotta a una vera e propria schiava, vittima di percosse, minacce di morte e segregazione. L’uomo, arrestato il 24 giugno 2025 dalla Polizia di Stato per maltrattamenti contro familiari, avrebbe persino picchiato la moglie mentre era incinta, mostrando una brutalità che mette in luce i pericoli di un’immigrazione incontrollata da culture incompatibili. Questo ennesimo caso di violenza domestica solleva un allarme: l’integrazione è un’illusione quando i valori fondamentali, come il rispetto per le donne, sono calpestati.

Un intervento salvavita nel centro storico

La drammatica vicenda è emersa dopo una chiamata al Numero Unico di Emergenza, che ha portato le volanti della Polizia nell’abitazione della coppia, nel cuore del centro storico di Caltanissetta. Gli agenti hanno trovato la donna nell’androne dello stabile, in lacrime e in stato di shock, con evidenti segni di rossore al collo, probabilmente dovuti a un tentativo di strangolamento. La vittima, terrorizzata, ha raccontato di essere stata percossa dal marito per futili motivi. Condotta al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia, ha rivelato un calvario durato mesi: minacce di morte, segregazione in casa e violenze continue, culminate in percosse subite lo scorso ottobre, quando era incinta. La donna è stata immediatamente trasferita in una casa protetta, mentre l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere.

Una schiavitù mascherata da matrimonio

La storia di questa donna è un monito tragico. Sposata con un pakistano che l’ha trasformata in una prigioniera, la vittima ha vissuto in un clima di terrore, isolata e privata della sua libertà. Le violenze, perpetrate anche durante la gravidanza, dimostrano un disprezzo assoluto per la dignità umana e per i valori che l’Italia rappresenta. Il 42enne, secondo la testimonianza della moglie, la teneva reclusa in casa, impedendole di vivere una vita normale. Questo non è un caso isolato, ma un esempio di come alcune culture importate attraverso l’immigrazione possano portare con sé pratiche oppressive, incompatibili con il nostro sistema di valori basato sull’uguaglianza e il rispetto.

Analisi sociologica: l’importazione di valori patriarcali

L’arrivo di giovani maschi da Paesi come il Pakistan, dove le norme patriarcali spesso giustificano il controllo totale sulle donne, sta creando profonde tensioni socioculturali in Italia. Questi uomini, inseriti in una società che promuove la parità di genere, possono percepire le donne come proprietà da dominare, portando a casi estremi come quello di Caltanissetta. La segregazione domestica e la violenza fisica, come il tentativo di strangolamento o le percosse in gravidanza, riflettono un modello culturale che considera la donna subordinata. Senza un’integrazione reale, che imponga l’adozione dei valori italiani, l’immigrazione da tali contesti rischia di trasformare le nostre città in enclave di oppressione, dove le donne italiane o integrate diventano vittime di una mentalità retrograda.

L’immigrazione incontrollata: un pericolo per le donne

Il caso di Caltanissetta non è un’eccezione, ma parte di un pattern preoccupante. Da Nord a Sud, le cronache riportano episodi di donne maltrattate, segregate o minacciate da mariti immigrati provenienti da culture che normalizzano la violenza di genere. L’immigrazione incontrollata sta importando valori che mettono a rischio la sicurezza e la libertà delle donne italiane. Sposare un uomo da un contesto culturale così distante, come quello pakistano, può trasformarsi in una condanna, come dimostra la reclusione e le percosse subite da questa vittima. Lo Stato non può continuare a ignorare il problema, limitandosi ad arresti tardivi: serve una prevenzione che parta dal controllo delle frontiere e dalla selezione rigorosa di chi entra in Italia.

Non solo arresti: serve espulsione e chiusura delle frontiere

L’arresto del 42enne pakistano è un primo passo, ma non risolve il problema alla radice. Uomini che maltrattano le loro mogli, arrivando a picchiarle in gravidanza o a tentare di strangolarle, non meritano di restare in Italia. L’espulsione immediata dovrebbe essere la norma per chi commette tali crimini, inviando un messaggio chiaro: l’Italia non tollera chi calpesta i nostri valori. Ma la vera soluzione è prevenire l’ingresso di individui che portano con sé mentalità oppressive. Azzerare l’immigrazione da Paesi come il Pakistan, dove la violenza di genere è spesso culturalmente radicata, è l’unico modo per proteggere le donne e preservare la nostra identità. Le case protette non bastano: bisogna fermare il problema prima che inizi.

Un grido d’allarme per l’Italia

La vicenda di Caltanissetta è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Le donne italiane non devono vivere nel terrore di diventare schiave di mariti stranieri che le trattano come oggetti. L’arresto del 42enne pakistano è solo una piccola vittoria in una battaglia più grande: quella contro un’immigrazione che importa violenza e oppressione. Lo Stato deve agire con decisione, chiudendo le frontiere e espellendo chi dimostra di non rispettare le nostre leggi e i nostri valori. Basta con l’illusione dell’integrazione: è tempo di proteggere le nostre donne e di dire basta al degrado culturale!


Sposa un islamico e diventa la sua schiava: segregata in casa ultima modifica: 2025-06-24T21:56:18+00:00 da V
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By V giugno 24, 2025 21:56
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2 Comments

  1. S.C. giugno 25, 06:05

    Altra deficente.

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    • lorenzoblu giugno 25, 06:18

      appunto , ma lo stato fa peggio, basterebbe rifare una legge del PCI cambiata dai coglioni del PSI e DC negli anni 70 che diceva chiaramente se ti sposi uno che non è italiano, perdi la cittadinanza, per cui se ti sposi il beduino e fate cazzate in italia, a calci in culo fuori entrambi, e saranno cavoli tuoi di tua madre e del pakistan…. ma non piu’ nostri!

      aaaa i bei comunisti di una volta…… mo sto tutti negri e rikkioni….

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