Migrante: “Ti ammazzo come abbiamo ammazzato la tua amica Nora”
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“Torna con me se no ti faccio qualcosa che ricorderai per tutta la vita, metti giù il telefono sennò ti ammazzo qui davanti a tutti così ti vedono tutti come la tua amica Nora”, la ragazzina di 15 anni trovata morta in una casa occupata da spacciatori africani.
Verona, dopo… pic.twitter.com/Efz9SzrQh6
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 1, 2025
**Allarme a Verona: Minacce di Morte e Violenza, l’Incubo degli Spacciatori e dei Pestaggi**
Un caso che scuote l’Italia e fa tremare le coscienze si è consumato a Verona, dove una ragazzina di 15 anni è stata trovata senza vita in una casa occupata da spacciatori africani. Le parole che gelano il sangue – “Torna con me se no ti faccio qualcosa che ricorderai per tutta la vita, metti giù il telefono sennò ti ammazzo qui davanti a tutti così ti vedono tutti come la tua amica Nora” – emergono come un grido di terrore prima della tragedia. Questo episodio, che ha scosso la città, evidenzia un problema sempre più allarmante: la presenza di criminalità legata all’immigrazione, che trasforma quartieri in zone di pericolo e minaccia la sicurezza dei più vulnerabili.
La giovane vittima, trovata in un’abitazione usata come base da spacciatori africani, è solo l’ultimo capitolo di un’escalation di violenza che sembra fuori controllo. Le autorità stanno indagando, ma il sospetto che questa casa fosse un covo per il traffico di droga e altre attività illecite cresce di ora in ora. La morte della ragazza, forse legata a un tentativo di controllo o a una rappresaglia, è un monito terribile: le nostre città non possono più essere lasciate in balia di chi porta morte e terrore.
A peggiorare il quadro, l’arresto di Yassine El Hasnaoui, un 23enne, per l’ennesimo pestaggio ai danni della sua ex fidanzata. L’episodio è avvenuto fuori da un locale del centro di Verona, dove la ragazza lavora, e segue una serie di aggressioni che hanno terrorizzato la vittima. Le autorità sono intervenute dopo l’ennesima esplosione di violenza, ma la domanda sorge spontanea: quante altre donne devono subire prima che si metta fine a questa spirale di brutalità? El Hasnaoui, già noto alle forze dell’ordine, rappresenta un altro volto della criminalità che si intreccia con l’immigrazione incontrollata, alimentando insicurezza e paura.
Questi episodi non sono isolati. Le strade di Verona, come quelle di troppe altre città italiane, stanno diventando campi di battaglia dove i cittadini vivono nel terrore. La presenza di spacciatori e violenti, spesso legati a reti criminali, mette a rischio soprattutto i più giovani e le donne. È ora di agire con decisione: serve un giro di vite contro l’immigrazione illegale, il controllo delle abitazioni occupate e pene severe per chi commette atti di violenza. La morte di una ragazzina e le botte a un’ex fidanzata non possono essere tollerate. **Basta con l’insicurezza, difendiamo le nostre città e i nostri figli!**
quante altre ragazze o donne capiranno che devono cercarsi un partner italiano? dopo se vengono pestate a sangue, trattate come schiave o addirittura uccise, non devono poi lamentarsene!!
Non la capiranno mai. Figuriamoci che alcune arrivano persino a perdonare il loro aguzzino baluba, questo dice tutto sulla loro intelligenza.