Stupratore africano di bambine sodomizza un uomo

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By V luglio 3, 2025 16:54

Stupratore africano di bambine sodomizza un uomo

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Catania: Stupratori Seriali Liberi, Vergogna dello Stato!


Catania, orrore senza fine: stupratori seriali aggrediscono in carcere e restano liberi, lo Stato li protegge!

Catania, 3 luglio 2025, 19:49 CEST

Un’altra pagina nera per l’Italia! Stamattina, il gip di Catania ha rinviato a giudizio un 30enne romeno e un 20enne egiziano con l’accusa di violenza sessuale ai danni di un detenuto, un crimine abietto consumato tra le mura di un istituto penitenziario del Catanese. I due, con un sadismo rivoltante, hanno tentato di sodomizzare la vittima usando un manico di scopa, fermati solo dall’intervento eroico di un compagno di cella. Ma la vera vergogna è che uno di questi mostri, il ventenne egiziano, è già imputato per lo stupro di gruppo di una tredicenne nei bagni della Villa Bellini, un’onta del 30 gennaio 2024. E mentre la giustizia tace, i cittadini sono abbandonati a un sistema che protegge i criminali stranieri e lascia le vittime nel terrore!

Un’aggressione bestiale dietro le sbarre

L’episodio è un incubo degno di un film dell’orrore. All’interno del carcere, il 30enne romeno e il 20enne egiziano hanno orchestrato un attacco brutale, tentando di abusare sessualmente di un altro detenuto con un manico di scopa. Solo la reazione della vittima e l’intervento del compagno di cella hanno evitato il peggio. L’udienza preliminare si è tenuta ieri, e la vittima, assistita dall’avvocato Eleonora Baratta, si è costituita parte civile, denunciando l’orrore subito. Ma la decisione del gip di rinviare a giudizio i due è solo l’inizio di un processo che si preannuncia lento e inefficace, con la prima udienza fissata al 24 marzo 2026 davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Catania.

E la beffa si fa ancora più insopportabile: il 20enne egiziano è lo stesso individuo coinvolto nel processo per lo stupro di una tredicenne durante i festeggiamenti agatini del 2024. Quel giorno, un branco di giovani ha aggredito la ragazzina e il suo fidanzato 17enne nei bagni della Villa Bellini, un crimine che ha scosso Catania. Eppure, questo predatore seriale continua a girare tra le sbarre, libero di colpire ancora. È una vergogna che grida vendetta!

Uno Stato complice dei mostri

Questa storia è la prova schiacciante del fallimento dello Stato italiano. Un egiziano con un’accusa di stupro di gruppo alle spalle, invece di marcire in galera, si ritrova a terrorizzare un altro detenuto. E il romeno, suo complice, aggiunge un altro tassello a un mosaico di violenza importata. L’immigrazione incontrollata ha trasformato le nostre carceri e le nostre strade in campi di battaglia, dove i cittadini – dentro e fuori le mura – sono prede di criminali stranieri che lo Stato non sa o non vuole fermare.

I centri di accoglienza, le mancate espulsioni, la lentezza della giustizia: tutto converge in un sistema che premia i delinquenti e abbandona le vittime. Questo 20enne egiziano, già imputato per un crimine atroce, dovrebbe essere un caso isolato. Invece, è il simbolo di un’Italia che ha perso il controllo, dove la sicurezza è un miraggio e la rabbia popolare cresce ogni giorno di più.

La tentazione di farsi giustizia da soli

La furia dei cittadini è al culmine. Dopo casi come quello di Roberto Baggio, minacciato nella sua villa, o della ragazza di Lodi stuprata e lasciata con un corso per il suo aggressore come condanna, ora tocca a un detenuto aggredito in carcere da un mostro già noto. “Capisco chi vuole farsi giustizia da solo,” aveva detto Baggio, e quel sentimento è un grido che risuona a Catania. Se lo Stato non protegge né dentro né fuori il carcere, chi lo farà? La tentazione di prendere la legge in mano è più che comprensibile, è una reazione umana a un tradimento istituzionale.

Ma la giustizia privata non è la soluzione? Di certo è il sintomo di un Paese al collasso. Serve un’azione drastica: rimpatri immediati per i criminali stranieri, pene severe senza sconti, e carceri che non siano scuole di violenza. Questo egiziano e il suo complice romeno devono marcire in galera, non avere la chance di un altro processo fra due anni!

Un’Italia da riscattare

Catania è stanca, l’Italia è stanca. Un detenuto aggredito, una tredicenne violentata, e uno Stato che guarda altrove. La decisione del gip di rinviare a giudizio è un passo, ma non basta. Questi stupratori seriali devono essere fermati ora, non nel 2026. Basta con l’immigrazione selvaggia, basta con la giustizia che fa sconti ai mostri. Se le autorità non agiscono, la rabbia popolare esploderà, e la colpa sarà solo di chi ha permesso questo inferno. Sveglia, Italia: riprendiamoci la nostra dignità!

Informazioni tratte da fonti giornalistiche e web sulla vicenda.


Stupratore africano di bambine sodomizza un uomo ultima modifica: 2025-07-03T16:54:27+00:00 da V
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By V luglio 3, 2025 16:54
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell luglio 3, 19:15

    Che ti inculino in carcere è normale, è piaciuto persino a corona, il fotografo ricattatore, ma se ti sfondano con una scopa vuole dire che hai commesso un crimine talmente abietto da fare schifo agli stupratori.
    Per cosa era in carcere, l’inculato?

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