Africano armato di machete a caccia di italiani: no espulsione perché minore

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By V luglio 6, 2025 16:25

Africano armato di machete a caccia di italiani: no espulsione perché minore

Quando un minore straniero commette un crimine, non solo non finisce in carcere: neanche viene rimpatriato. Per lui inizia una vacanza in un centro accoglienza per minori dove scrocco e continua a delinquere con una paghetta di 100 euro al giorno.

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**Padova, scandalo in area condominiale: 17enne tunisino pluripregiudicato dorme in un’auto con machete e coltelli. Protetto perché “minore”**

*Immigrazione fuori controllo e leggi assurde: un clandestino armato fino ai denti affidato a una comunità invece di essere espulso*

Padova, una città che dovrebbe essere sinonimo di sicurezza e civiltà, è di nuovo sotto choc. Un 17enne tunisino, clandestino e pluripregiudicato, è stato sorpreso a dormire in un’auto parcheggiata in un’area condominiale, circondato da un arsenale: due machete e un coltello a serramanico. L’episodio, riportato da *Il Mattino di Padova* e rilanciato su X il 6 luglio 2025, è l’ennesima prova di un’immigrazione selvaggia che trasforma le nostre strade in zone di pericolo. Ma la vera vergogna? Essendo “minorenne”, il delinquente non può essere espulso: denunciato, è stato coccolato e affidato a una comunità per minori, pagata coi soldi degli italiani.

### Un arsenale in mano a un criminale
I fatti sono inquietanti. I residenti di un condominio in zona Arcella, insospettiti da movimenti strani, hanno allertato i carabinieri. All’arrivo, i militari hanno trovato il 17enne tunisino, già noto per una sfilza di reati, comodamente accampato in un’auto rubata, con due machete e un coltello a serramanico pronti all’uso. Un potenziale assassino, libero di girare armato in un’area residenziale, a pochi passi da famiglie e bambini. Qual era il suo piano? Una rapina, un’aggressione, o peggio? La scoperta ha sconvolto i padovani, stanchi di vivere nella paura.

Eppure, questo non è un caso isolato. Da Venezia, dove immigrati lanciano sedie contro i passanti, a Lucca, con un ghanese che aggredisce un ex poliziotto, fino a Rieti, dove un indiano ha palpeggiato una 16enne, la cronaca nera è dominata da immigrati che agiscono indisturbati. A Padova, il tunisino rappresenta il simbolo di un sistema al collasso: un clandestino, pluripregiudicato, armato fino ai denti, che invece di essere cacciato viene protetto.

### Leggi folli che premiano i delinquenti
Il cuore del problema è una normativa assurda che tutela i criminali a scapito dei cittadini. Il tunisino, dichiarato “minorenne” sulla base di un’autocertificazione non verificata, gode di un’immunità scandalosa: non può essere espulso, non può essere incarcerato a lungo, e viene affidato a una comunità per minori, dove continuerà a costare agli italiani 80-100 euro al giorno. Le verifiche dell’età, quando effettuate, sono una farsa: esami auxologici lenti e imprecisi, con la legge che impone di considerare minorenne chiunque lo dichiari, anche se palesemente adulto. Risultato? Clandestini come questo tunisino, spesso maggiorenni e con precedenti, si mescolano ai veri minori, trasformando i centri di accoglienza in covi di delinquenza.

Le comunità per minori, gestite da cooperative che lucrano milioni di euro pubblici, sono un altro scandalo. Lungi dall’educare o controllare, fungono da dormitori per soggetti pericolosi. I residenti di Arcella lo sanno bene: il tunisino, già noto alle forze dell’ordine, era libero di vagare, armato, senza che nessuno lo fermasse. E ora, invece di essere rimpatriato, sarà mantenuto a spese nostre, pronto a colpire di nuovo.

### Immigrazione: un’invasione che porta terrore
Basta giri di parole: l’immigrazione clandestina è un’emergenza nazionale. I dati sono allarmanti: reati come rapine, violenze sessuali e spaccio vedono una sovrarappresentazione di stranieri, con tunisini in testa, come dimostrato da casi a Ivrea (stupro di una 16enne), Bologna (africani armati di pistola) e Modena (65enne violentata). Padova, con il suo tunisino armato di machete, è l’ennesima vittima di un’invasione che il governo non vuole fermare, succube di un’ideologia globalista che mette gli italiani in pericolo.

Ogni immigrato accolto costa migliaia di euro l’anno, soldi sottratti a scuole, ospedali e pensioni. Ma il costo più alto è la sicurezza: i cittadini vivono nel terrore, sapendo che soggetti come questo tunisino, clandestini e armati, possono colpire in qualsiasi momento. E le autorità? Si limitano a denunce che non portano a nulla, lasciando i delinquenti liberi di agire.

### Basta complicità: espulsioni e stop all’accoglienza
È ora di dire basta. Questo tunisino doveva essere espulso al primo reato, non coccolato in una comunità. Servono misure immediate: verifica obbligatoria dell’età con test rapidi, espulsione automatica per clandestini e delinquenti, chiusura delle strutture di accoglienza che non controllano. La Tunisia deve riprendersi i suoi criminali con accordi bilaterali ferrei, senza scuse. E le cooperative, che prosperano sul degrado, vanno smantellate.

Padova non può essere un campo di battaglia. I residenti di Arcella, come tutti gli italiani, meritano di vivere senza paura. L’immigrazione clandestina non è accoglienza: è un’occupazione che porta violenza e caos. Il tunisino con i machete è un monito: se non agiamo ora, le nostre città diventeranno prigioni a cielo aperto. Stop agli sbarchi, fuori i criminali, sicurezza per gli italiani: non è una richiesta, è un dovere!

Africano armato di machete a caccia di italiani: no espulsione perché minore ultima modifica: 2025-07-06T16:25:38+00:00 da V
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By V luglio 6, 2025 16:25
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