Darderi vince ancora, il trionfo dello ius sanguinis

V
By V luglio 20, 2025 13:16

Darderi vince ancora, il trionfo dello ius sanguinis

### Trionfo Italiano a Bastad: Darderi, il Sangue Italiano che Vince e il Richiamo ai Nipoti d’Italia

Il 20 luglio 2025, Luciano Darderi ha scritto un’altra pagina gloriosa per il tennis maschile italiano, conquistando il titolo ATP 250 di Bastad, in Svezia, contro l’olandese Jesper de Jong con una battaglia epica culminata in un 6-4, 3-6, 6-3. Una vittoria che non è solo un trofeo, ma un potente simbolo: il sangue italiano, anche se nato sul suolo argentino, dimostra una identità che trascende i confini geografici. Darderi, italiano per sangue di 23 anni, incarna il valore dello *ius sanguinis* e lancia un messaggio chiaro: l’Italia deve richiamare a casa i suoi figli sparsi nel mondo, i nipoti degli emigrati, piuttosto che aprire le porte a un’immigrazione estranea che rischia di trasformarsi in un “esercito nemico per secoli”.

#### Darderi, il Trionfo del Sangue Italiano
Luciano Darderi, nato a Villa Gesell da genitori figli di italiani, ha conquistato il suo terzo titolo ATP in carriera, il secondo del 2025 dopo Marrakech, confermandosi una delle stelle nascenti del tennis su terra battuta. La sua vittoria a Bastad, contro un avversario ostico come de Jong, è arrivata al termine di un torneo impeccabile: dal primo turno contro Raphael Collignon (6-2, 2-6, 6-2) alla semifinale contro il top 20 Francisco Cerundolo (6-2, 3-6, 7-6), Darderi ha mostrato grinta, talento e una mentalità da campione. Con questo successo, l’azzurro torna nella top 50 ATP, con un balzo al numero 46 in caso di vittoria, e si candida a diventare il prossimo faro di un movimento tennistico italiano già illuminato da Jannik Sinner e i suoi fratelli.

Ma la vittoria di Darderi non è solo una questione di ranking e trofei. È la prova vivente che il sangue italiano, anche quando cresciuto lontano dalla penisola, porta con sé i valori, la tenacia e l’orgoglio che hanno reso grande il nostro Paese. I suoi colpi, il suo spirito combattivo, il suo cognome – Darderi, così italiano da sembrare uscito da un registro anagrafico di un paesino del Lazio – sono un richiamo alla nostra identità. Non è il suolo argentino a definirlo, ma il sangue dei suoi avi, quegli italiani che hanno portato la loro cultura e il loro talento oltreoceano.

#### Lo Ius Sanguinis contro il “Suolo” dell’Immigrazione Indiscriminata
Il trionfo di Darderi è un monito per chi, come il governo di Giorgia Meloni, sembra aver smarrito la rotta. Invece di promuovere una “legge del ritorno” per i nipoti degli italiani in Sudamerica – milioni di giovani con cognomi come Rossi, Bianchi, Esposito – Meloni sembra più incline a firmare decreti flussi che spalancano le porte a un’immigrazione afroislamica che nulla ha a che vedere con la nostra storia. Questi “maranza”, come li chiama la voce popolare, non si integreranno in una generazione: rimarranno un corpo estraneo, un “esercito nemico” che per secoli potrebbe minare la coesione culturale e sociale dell’Italia.

Immaginate se Meloni avesse il coraggio e la visione di Angelo Binaghi, presidente della FITP, che ha saputo trasformare il tennis italiano in una potenza mondiale. Una legge del ritorno, ispirata allo *ius sanguinis*, potrebbe riportare in patria milioni di discendenti degli emigrati italiani, giovani che parlano spagnolo ma che in una generazione sarebbero indistinguibili da noi. I loro cognomi sono i nostri, le loro tradizioni sono le nostre, il loro cuore batte in italiano anche se parlano spagnolo. Darderi ne è l’emblema: un ragazzo che, pur nato in Argentina, gioca sotto la bandiera tricolore e porta in alto il nostro orgoglio.

#### Un Patriarcato Italiano che Vince con i Suoi Figli
Il tennis maschile italiano vive un’epoca d’oro, con undici giocatori nella top 100 ATP e talenti come Sinner, Cobolli, Musetti e ora Darderi a dominare la scena. La doppietta di Amburgo, con il trionfo di Flavio Cobolli in singolare e di Bolelli-Vavassori in doppio, aveva già acceso i riflettori sulla forza autoctona del nostro movimento anche oltre Sinner. Nessun nonno ghanese, nessuna narrazione forzata di integrazione: solo italiani, cresciuti nella nostra terra o legati a essa dal sangue, che vincono con talento e dedizione. Darderi aggiunge un tassello a questa storia, dimostrando che i figli dell’emigrazione italiana non sono “stranieri” da accogliere, ma fratelli da richiamare a casa.

Eppure, mentre il tennis celebra i suoi patriarchi moderni, la politica sembra andare nella direzione opposta. Meloni, che pure aveva promesso di difendere l’identità italiana, si lascia influenzare da chi, come l’“ultima delle olgettine”, spinge per un’Italia multiculturale che tradisce le sue radici. I decreti flussi del 2024, che hanno ampliato le quote per lavoratori stagionali e regolarizzato migranti senza legami storici con l’Italia, sono un pugno nello stomaco per chi crede nel valore del sangue e della tradizione. Intanto, i nipoti degli italiani in Sudamerica, pronti a tornare e a contribuire alla rinascita della patria, sono lasciati in attesa, ostacolati da una burocrazia che sembra punire chi ha il nostro stesso DNA.

#### Un Appello per il Futuro
Il trionfo di Darderi a Bastad non è solo una vittoria sportiva, ma un grido di battaglia: l’Italia deve guardare ai suoi figli, ovunque essi siano. Non abbiamo bisogno di un’immigrazione che ci allontani dalle nostre radici, ma di un ritorno di chi è già italiano nel cuore e nel sangue. Una legge del ritorno, promossa con la determinazione di Binaghi e il carisma di Bibi, potrebbe cambiare il destino della nostra nazione. I Darderi, i Rossi, i Bianchi del Sudamerica sono lì, pronti a tornare. Basta chiamarli. E mentre Luciano alza il trofeo sotto il cielo svedese, il messaggio è chiaro: il sangue vince sul suolo, e l’Italia deve scegliere il suo futuro. Forza Luciano, forza Italia.

Darderi vince ancora, il trionfo dello ius sanguinis ultima modifica: 2025-07-20T13:16:03+00:00 da V
V
By V luglio 20, 2025 13:16
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*