Italia in Fiamme: Africano Appicca Incendio, l’Immigrazione Selvaggia Africanizza il Paese

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By V agosto 12, 2025 11:13

Italia in Fiamme: Africano Appicca Incendio, l’Immigrazione Selvaggia Africanizza il Paese

**L’Italia in Fiamme: Roma Sotto Assedio, l’Immigrazione Selvaggia Africanizza il Paese**

Roma, la culla della nostra civiltà, sta diventando una terra di nessuno, devastata da un’ondata di criminalità alimentata da un’immigrazione incontrollata che sta africanizzando l’Italia a passi da gigante. L’ultimo oltraggio è avvenuto il 10 agosto 2025 nei giardini di Piazza Vittorio, all’Esquilino, dove un 35enne gambiano, già ricercato per reati contro la persona, è stato sorpreso dai carabinieri mentre tentava di appiccare un incendio con foglie e cartoni. Con l’accendino ancora in mano, questo delinquente, destinatario di un ordine di carcerazione per scontare sei mesi a Rebibbia, si aggirava liberamente, pronto a seminare il caos in una delle piazze storiche della capitale.

Non è un episodio isolato. Appena due settimane prima, il 24 luglio 2025, un tunisino ha ridotto in cenere il Chiosco Vittorio, un simbolo di cultura e socialità appena inaugurato a Piazza Vittorio, parte della rassegna “Notti di Cinema”. Le fiamme, di natura dolosa, hanno causato danni per 70 mila euro, distruggendo in una notte ciò che rappresentava un tentativo di riqualificare il quartiere. Le videocamere hanno ripreso un uomo sospetto, ma la giustizia italiana, lenta e imbelle, non ha ancora fatto chiarezza.

Questi atti non sono semplici “incidenti”: sono la punta dell’iceberg di un’Italia che sta perdendo la sua identità sotto l’invasione di immigrati che non si integrano e che portano con sé violenza, degrado e disprezzo per le nostre leggi. Piazza Vittorio, un tempo cuore pulsante di Roma, è oggi una zona franca dove spaccio, risse e incendi dolosi sono all’ordine del giorno. L’Esquilino, con il suo mercato abusivo e la presenza di comunità straniere che vivono al di sopra delle regole, è il simbolo di un’africanizzazione galoppante. Il gambiano arrestato non era un “povero disperato”: era un criminale latitante, libero di agire nonostante un ordine di carcerazione pendente. E il tunisino del chiosco? Un altro esempio di come l’immigrazione selvaggia stia trasformando le nostre città in campi di battaglia.

Il prefetto Lamberto Giannini parla di “tutela rafforzata” per l’Esquilino, ma i fatti dimostrano che i controlli non bastano. I cittadini vivono nella paura, mentre delinquenti stranieri, spesso già noti alle forze dell’ordine, continuano a scorrazzare impuniti. Le nostre strade bruciano, i nostri simboli culturali vengono distrutti, e il governo sembra più impegnato a proteggere i “diritti” di questi criminali che la sicurezza degli italiani. L’africanizzazione dell’Italia non è solo un cambiamento demografico: è un’erosione della nostra civiltà, sostituita da un caos che ricorda le periferie più degradate di altre nazioni.

È ora di dire basta. Non possiamo permettere che Roma, culla della nostra storia, diventi una succursale di un continente che esporta solo violenza e disordine. Serve una chiusura totale delle frontiere, l’espulsione immediata di ogni immigrato che delinque e un rafforzamento delle leggi che metta fine a questa impunità. I nostri quartieri non possono essere ostaggio di piromani, spacciatori e vandali. Piazza Vittorio non è un’eccezione: è il futuro che ci aspetta se non reagiamo. Italiani, svegliamoci: la nostra patria sta bruciando, e non possiamo lasciare che venga ridotta in cenere.

Italia in Fiamme: Africano Appicca Incendio, l’Immigrazione Selvaggia Africanizza il Paese ultima modifica: 2025-08-12T11:13:20+00:00 da V
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