Milano invasa dai piccoli invasori inviati dai genitori: poliziotti costretti a servirli
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“La violenza come unico alfabeto appreso e perpetuato da questi ragazzini” pic.twitter.com/VEmokiee5C
— Francesca Totolo (@fratotolo2) August 12, 2025
**L’Italia Tradita: Uno Stato Complice Finanzia Piccoli Invasori e Li Scatena a Delinquere**
Notti di commissariati e caserme trasformate in nursery per piccoli invasori, con poliziotti e carabinieri degradati a balie invece di rimpatriare questi parassiti. Sabato, domenica, lunedì o ogni maledetto giorno, agenti esausti vegliano su ragazzini arrivati con i barconi o figli di immigrati di seconda generazione, in attesa che qualche comunità d’accoglienza – sempre insufficiente – trovi un posto. E mentre aspettano, questi selvaggi si ingozzano di carne di maiale, haram secondo il Corano, divorandola dopo giorni di digiuno, mentre i poliziotti, anziché sbatterli su un aereo per rimpatriarli, corrono a comprare cibo con i soldi dei contribuenti. Benvenuti nell’estate milanese, un’umiliazione nazionale!
Non si tratta di “gestire” un flusso: questo è uno Stato traditore che, invece di espellere questi minori delinquenti, spreca i soldi dei cittadini per mantenerli, nutrirli e poi diffonderli sul territorio come una piaga. Soprattutto egiziani, spinti dalla crisi post-pandemica, si aggiungono ai sedicanti profughi da Palestina, Siria e Sudan, minacciando una popolazione stanca e impoverita. Ma questi non sono profughi bisognosi: sono una feccia predatoria, allevata nell’illegalità, che ruba, rapina e pesta senza rimorso. E lo Stato? Invece di rimpatriarli, li coccola, li sparpaglia nelle nostre città e li lascia liberi di seminare terrore, con i poliziotti costretti a fare da babysitter invece di cacciarli via.
L’imam Abdullah Tchina blatera di “moderazione” al Beccaria, un carcere minorile simbolo di vergogna con 42 indagati per torture, mentre Silvio Tursi invoca mediatori “di strada” per gestire questi mostri. Patetiche illusioni! Questi ragazzini, fuggiti da comunità d’accoglienza o dalla Liguria senza che nessuno li insegua, imparano un solo alfabeto: la violenza. Rapine feroci per una collanina, furti, aggressioni: è il frutto marcio di uno Stato che preferisce finanziare il degrado piuttosto che difendere i suoi cittadini. Milano tace per non rovinare la facciata “turistica”, ma la verità è sotto gli occhi di tutti.
Basta con questa follia! Lo Stato deve smettere di usare i nostri soldi per mantenere questi invasori e diffonderli come criminali. Rimpatriarli subito, senza se e senza ma, e liberare i poliziotti dal ruolo di balie per farli tornare a proteggere gli italiani. Niente più centri d’accoglienza, niente più buonismo: chi delinque va cacciato, e chi arriva con i barconi va respinto. L’Italia non è una discarica per il mondo: è ora di riprenderci il nostro Paese da questa invasione devastante!
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