Profugo ucraino accolto in Italia: ”Ammazzo pure voi, vengo a cercarti e squarto tuo figlio”
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### Basta con l’Immigrazione Selvaggia: Un Mostro Ucraino Libero di Massacrare Italiani, Grazie alle Toghe Compiacenti!

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Jesi, una tranquilla cittadina marchigiana, è diventata l’ennesimo teatro di orrore importato dall’estero. Un 25enne ucraino, un barbaro violento che non ha nulla a che fare con la nostra cultura e i nostri valori, ha trasformato le strade in un’arena di sangue e terrore. E cosa fa la giustizia italiana? Lo manda ai domiciliari con un ridicolo braccialetto elettronico, come se fosse un ragazzino sorpreso a rubare caramelle. È questa l’Italia che vogliamo? Un paese invaso da delinquenti stranieri e da imboscati di guerre altrui che massacrano donne, minacciano di morte intere famiglie e calpestano la testa di innocenti passanti, mentre le toghe rosse, protette dai loro palazzi dorati, li coccolano con misure da operetta?
Ricostruiamo i fatti, per chi ancora crede alle favole dell’accoglienza indiscriminata. Nella notte tra l’11 e il 12 giugno, al Margarita Cafè di Jesi, questo energumeno ucraino – immigrato chissà come e chissà perché – ha scaraventato a terra una donna romena di 50 anni, rompendole il bacino in una frattura scomposta. Prognosi di 30 giorni, immobilità forzata, lavoro perso: un danno fisico ed economico che grida vendetta. E lui? Ha avuto il coraggio di chiederle scusa, fingendo di non picchiare le donne, mentre le torceva le braccia peggiorando la lesione. Minacce di morte a chiunque osasse intervenire, pugni e spintoni ovunque. Non era la prima volta: denunce per lesioni personali, lesioni gravissime, danneggiamenti. Già punito con un Daspo urbano, ma a che serve? Nulla, perché l’immigrazione incontrollata porta con sé mostri che non rispettano né leggi né umanità.
E non è finita. Nel primo sabato di luglio, in via Cavour, lo stesso delinquente ha aggredito un 41enne jesino in pieno centro storico. Le telecamere hanno ripreso tutto: rincorsa, salto a due piedi sulla testa della vittima già svenuta, calci e pugni mentre urlava “Muori, ti ammazzo!”. Il povero uomo, faccia coperta di sangue, ha provato a rialzarsi, ma è stato atterrato di nuovo. Dai palazzi, i residenti terrorizzati gridavano di fermarsi, e lui? “Ammazzo pure voi, vengo a cercarti e squarto tuo figlio, te vieni giù che ti sciolgo nell’acido, taglio la gola a tua madre”. Minacce agghiaccianti, da film dell’orrore. La vittima si è allontanata barcollante, mentre l’aggressore, trovato su una panchina in piazza della Repubblica, ha provato a ribaltare la frittata: “Sono stato picchiato da un ragazzo di colore”. Bugiardo e vigliacco, come tanti di questi immigrati che giocano la carta della vittima per sfuggire alla giustizia.
I carabinieri sono intervenuti, l’ambulanza pure, ma il Gip Carlo Masini, su richiesta del Pm, ha optato per gli arresti domiciliari con braccialetto. Domiciliari! Per un sadico che rompe bacini a donne indifese, calcia teste come palloni e minaccia di squartare bambini e madri. Dove è finita la prigione vera, quella con le sbarre? Le toghe italiane, infarcite di buonismo sinistroide e protette da immunità assurde, preferiscono lasciare liberi questi mostri importati, mettendo a rischio la vita degli italiani onesti. È il risultato di anni di immigrazione selvaggia: porte aperte a chiunque, senza controlli, senza espulsioni immediate per chi delinque. Questo ucraino non è un rifugiato in fuga dalla guerra: è un criminale seriale che sfrutta la nostra debolezza per seminare terrore.
Basta! È ora di dire no a questa invasione che porta violenza, caos e costi enormi per i contribuenti italiani. Espulsioni immediate per tutti gli immigrati delinquenti, senza se e senza ma. E per le toghe che non arrestano neanche chi massacra e minaccia di morte? Riforme radicali: via l’immunità, processi rapidi, pene esemplari. Non possiamo più tollerare un sistema giudiziario che protegge i criminali stranieri a scapito delle vittime italiane. Jesi è solo l’ultimo esempio: quante altre donne devono finire con il bacino rotto, quante famiglie minacciate di acido e squartamenti, prima che qualcuno si svegli?
Italiani, svegliatevi! L’immigrazione non è ricchezza, è un pericolo mortale. Chiudiamo le frontiere, ripuliamo le strade da questi barbari, e rimettiamo i giudici al loro posto: a servire la giustizia, non il caos globalista. Altrimenti, il prossimo calcio in testa potrebbe toccare a voi o ai vostri cari.
questo ucraino ha 23 anni, cosa ci fa nel nostro Paese, perchè non combatte per il suo capo Zelensky? Impacchettiamolo e rimandiamolo in Ucraina dove saprà far valere la sua forza contro le truppe russe!!
Un disertore bello e buono! In tempi non remoti sarebbe finito sotto un plotone di esecuzione ma oggi sono altri tempi, tempi di società smidollate! Se ci fossero pene esemplari non ci sarebbe neppure bisogno di costruire nuove carceri poiché dopo un po’ diminuirebbero gli ingressi. Uno, prima di commettere atrocità ci penserebbe mille volte….
Bè, quella merda in mezzo ai pidioti non stona affatto anzi, li fa puzzare meglio… ma resta il fatto che quale che sia il reato commesso non c’è pena corrispondente se l’autore non è suddito italiano e sarei curioso di vedere se la toga zecca rossa in servizio si mettesse a comminare ergastoli ai baluba cui viene concessa la cittadinanza ma temo non succederà mai… 🧐