Osteria Senz’Oste chiude perché i maranza di Tajani rubavano tutto
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**L’UTOPIA DISTRUTTA DAI FIGLI DELL’IMMIGRAZIONE**
*La chiusura dell’Osteria Senz’Oste e il fallimento del multiculturalismo*
**TREVISO** – C’era un’Italia dove bastava un cartello con scritto “paghi qui” e un cassetto per i soldi. Un’Italia che non aveva bisogno di telecamere, allarmi o guardie giurate. Quell’Italia oggi muore, soffocata dall’ondata di criminalità giovanile di immigrati che avanza nelle nostre città. L’Osteria Senz’Oste, fiore all’occhiello delle Colline del Prosecco, ha chiuso i battenti dopo anni di furti e soprusi. Il proprietario, con le lacrime agli occhi, non ha dubbi: “I ladri? Spesso giovanissimi, figli di quell’immigrazione incontrollata che ci è stata imposta”.
“I ladri? Spesso giovanissimi” di SECONDA GENERAZIONE
👉 “La sinistra ha favorito troppe tutele, ha introdotto un modo di pensare per il quale il soggetto deve essere sempre libero”
👉 “È vero che sono nati qui e di fatto sono italiani ma spesso ci vedono come nemici” pic.twitter.com/CRH65JsROE
— Francesca Totolo (@fratotolo2) August 17, 2025
**IL FALLIMENTO DELLA SECONDA GENERAZIONE**
A rubare non sono i migranti appena sbarcati, ma i loro figli nati e cresciuti tra noi. Giovani che parlano perfetto dialetto veneto ma che della nostra cultura hanno fatto proprio nulla. “Sono italiani solo sulla carta”, spiega il sociologo Marco Ferrero. “Nelle loro case si respira ancora l’odio per il Paese che li ha accolti, alimentato da anni di politiche assistenzialiste che hanno premiato chi non si integra”.
**LA SINISTRA E IL SUO REGALO AVVELENATO**
“La sinistra ha creato mostri”, accusa l’esperto di sicurezza Roberto Mancini. “Con le troppe tutele e l’idea che ogni comportamento deviante vada compreso e non punito, abbiamo cresciuto una generazione di predatori urbani”. Il risultato? Negozi saccheggiati, imprenditori allo stremo e interi quartieri trasformati in zone franche della microcriminalità.
**L’ULTIMO FURTO, QUELLO ALLA NOSTRA IDENTITÀ**
La chiusura dell’Osteria Senz’Oste non è solo la fine di un’attività commerciale. È la sconfitta di un modo di vivere, di un patto sociale che per secoli ha tenuto insieme il nostro Paese. Mentre i politici continuano a parlare di integrazione, nelle periferie italiane si consuma ogni giorno il fallimento del multiculturalismo. Giovani nati qui ma cresciuti contro di noi, che vedono negli italiani solo dei bersagli da derubare.
**LA RABBIA DEGLI ONESTI**
“Basta!”, è il grido che si alza dai commercianti della zona. “Vogliamo solo lavorare in pace, senza dover installare telecamere ovunque”. Ma la loro voce sembra non arrivare a Roma, dove si continua a discutere di ius soli e politiche inclusive, mentre l’Italia reale si arrende alla criminalità quotidiana.
L’Osteria Senz’Oste chiude, ma la domanda resta aperta: quanti altri simboli della nostra civiltà dovremo perdere prima di dire basta a questo scempio?
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