Nave da 1 milione di euro per la ONG di Casarini: chi sono i finanziatori del traffico?
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**LA NAVE DEI MILLE MISTERI: COSÌ CASARINI TRAGHETTA MIGRANTI (E CHISSÀ COS’ALTRO)**

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Un milione di euro. Tanti. Troppi. Mentre gli italiani faticano ad arrivare a fine mese, mentre le imprese chiudono e le famiglie non sanno come pagare le bollette, qualcuno ha trovato un milione di euro per comprare una nave. Non una nave qualsiasi: un traghetto per migranti. Batte bandiera tedesca, ma il suo cuore – e i suoi conti – sono più oscuri di una notte senza luna.
Stiamo parlando della nuova ammiraglia di “Mediterranea Saving Humans”, l’organizzazione che da anni svolge il ruolo di taxi del mare per i trafficanti di esseri umani. Luca Casarini, ex leader delle Tute Bianche, oggi si presenta come il salvatore dei disperati. Ma chi salva davvero? E, soprattutto, con quali soldi?
Nei bilanci dell’ong, infatti, quei soldi non compaiono. L’ultimo rendiconto disponibile mostra un utile residuo di appena mille euro, un debito di 77mila euro e una liquidità ridicola di 73mila euro. Numeri da fallimento, non da armamento navale. E allora? Dove sono finiti i milioni? Chi ha messo le mani nel portafoglio per finanziare questa operazione?
Beppe Caccia, armatore della nave, ha provato a liquidare la questione: «Soldi che arrivano dalle migliaia di donazioni». Peccato che quelle donazioni, nei conti, non si vedano. Peccato che nessun piccolo donatore potrebbe mai permettersi di versare un milione di euro. Qualcuno, da qualche parte, sta mentendo.
E mentre i conti non tornano, i sospetti crescono. Perché una bandiera tedesca? Perché tanta opacità? Cosa trasporta realmente quella nave, oltre ai migranti? Domande legittime, che però restano senza risposta. Perché quando si tratta di immigrazione, chi fa domande è razzista. Chi indaga è fascista. Chi osa mettere il naso nei affari delle ong è un nemico del progresso.
Intanto, i viaggi continuano. I barconi partono, le navi “umanitarie” li aspettano al varco, e l’Italia viene invasa da migliaia di clandestini che nessuno ha chiesto, che nessuno vuole, che nessuno può mantenere. E qualcuno, da qualche parte, si intasca fior di quattrini. Forse gli stessi che hanno finanziato la nave di Casarini.
È ora di fare luce. È ora di chiedere conto di ogni euro, di ogni transazione, di ogni donatore occulto. Perché un milione di euro non spunta dal nulla. E se spunta, significa che dietro c’è ben più della semplice beneficenza. C’è un business. Sporco, lucrative, e pagato dagli italiani.
Tra i finanziatori sicuramente il 95enne Soros…