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**Verona nel Terrore: Immigrati di Seconda Generazione Umiliano un Ragazzino di 13 Anni, Inginocchiato e Costretto a Baciare i Piedi!**

Verona è scossa da un’ondata di furia e vergogna per l’orrore subito da un 13enne, brutalmente picchiato e umiliato da sei “maranza” di seconda generazione, immigrati cresciuti nel nostro Paese ma trasformati in predatori senza pietà. La denuncia choc di mamma Bruna squarcia il silenzio: il 11 luglio, alle 20:30 nei pressi della parrocchia S. Pancrazio a Borgo Venezia, suo figlio è stato accerchiato, colpito con calci, pugni e una chiave inglese sulle costole e sulle braccia, e poi costretto, sotto minaccia di morte, a inginocchiarsi e baciare i piedi scalzi di ogni aguzzino. Un atto di sadica violenza pianificata, una vendetta per essersi difeso da un’aggressione precedente, e un simbolo del fallimento totale dell’integrazione!

Tutto è iniziato il 10 luglio al parco di via Marcantonio Flaminio, quando un gruppo di maranza, rivendicando il territorio come “loro zona”, ha soffiato fumo in faccia al ragazzo e lo ha colpito con un pugno. La sua reazione ha scatenato l’ira della banda, che il giorno dopo lo ha attirato in trappola con false scuse, trasformando un incontro “chiarificatore” in un incubo. Mamma Bruna, straziata, rivela che il figlio, affetto da distimia, una forma di depressione che lo chiude in sé stesso, aveva nascosto le ferite di un’aggressione precedente, spacciandole per una caduta da un albero. Ora, il suo grido di dolore è un appello disperato: “È inaccettabile questa cattiveria! Cerco testimoni, video, nomi, qualsiasi dettaglio per ottenere giustizia!”

Questo non è un episodio isolato: gli immigrati di seconda generazione, cresciuti tra noi, ci voltano le spalle, seminando terrore e disprezzo. Inginocchiare un bambino e costringerlo a baciare i piedi è un’umiliazione che grida vendetta, un’eredità di un’immigrazione incontrollata che ha fallito. Basta! Chiediamo l’espulsione immediata di questi criminali, la fine dell’indulgenza verso chi delinque e una politica che protegga i nostri figli. Se non agiamo, ogni parco diventerà un campo di tortura. Sveglia, prima che sia troppo tardi!