Spacciatori tunisini scatenati: coltelli e vetri contro turisti
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Palermo è caduta in mano al caos, e il suo cuore pulsante, il centro storico, è ridotto a un campo di battaglia per bande di immigrati che seminano terrore e violenza. Ieri, poco dopo le 13, in via Maqueda, all’altezza del vicolo Santa Rosalia, una decina di tunisini si sono scontrati in una rissa selvaggia, armati di coltelli e cocci di bottiglia. Sangue, urla e panico hanno invaso una delle vie più amate della città, con turisti che scappavano terrorizzati, le facce stravolte dalla paura di trovarsi in mezzo a una guerra urbana. È l’ennesima pugnalata al cuore di una Palermo ormai ostaggio di un’immigrazione fuori controllo, che deve essere fermata a ogni costo.
Questa non è una novità, ma la goccia che fa traboccare un vaso pieno di rabbia e frustrazione. Via Maqueda, simbolo della bellezza siciliana, è diventata una zona di nessuno, dove risse, spaccio di droga e molestie sono il pane quotidiano. I responsabili? Sempre loro: immigrati, spesso clandestini, che si contendono il controllo delle strade come fossero signori feudali. Residenti e commercianti gridano da anni la loro disperazione: “Tra via Case Nuove e Arco di Cutò è un inferno,” denuncia Antonio Nicolao, vice presidente della prima circoscrizione. “Accoltellamenti, morti, spaccio, bivacchi e donne molestate sono la norma. Lo urliamo da due anni, ma nessuno ci ascolta!” E mentre i cittadini implorano sicurezza, le istituzioni dormono, lasciando Palermo in balia di queste orde.
### Un’Invasione Criminale che Devasta l’Italia
Non c’è più spazio per il buonismo: l’immigrazione selvaggia è un flagello che sta distruggendo l’Italia. A Palermo, come a Milano, Roma o Torino, bande di stranieri si comportano da padroni, trasformando le nostre città in cloache di violenza e illegalità. I tunisini della rissa di oggi non sono “rifugiati in cerca di speranza”: sono delinquenti, noti per lo spaccio di droga, che agiscono indisturbati perché sanno che nessuno li fermerà. Le statistiche del ministro Piantedosi, che vantano un calo dei reati del 14%, sono un insulto alla realtà. Quale calo, quando i cittadini vivono nella paura? Quando i turisti scappano e i negozianti vedono i loro sogni infranti da un centro storico ridotto a un ring per immigrati violenti?
Questa è la verità che nessuno vuole dire: l’immigrazione incontrollata non porta ricchezza, ma crimine, degrado e insicurezza. Ogni rissa, ogni coltellata, ogni turista che fugge è una ferita inferta all’Italia da chi ha aperto le porte a tutti, senza controlli, senza regole. Le ONG, i politici complici e i finti buonisti hanno trasformato il Mediterraneo in un’autostrada per delinquenti, e le nostre città ne pagano il prezzo. Palermo, con le sue bellezze uniche, dovrebbe essere un vanto, non un campo di battaglia dove i cittadini temono per la loro vita.
### Basta con l’Accoglienza: Rimpatri e Confini Chiusi!
Non possiamo più tollerare questo scempio. I residenti di via Maqueda hanno diritto a vivere senza paura, i commercianti a lavorare senza vedere i loro sforzi distrutti, i turisti a visitare una città sicura, non una giungla. Ma per questo serve una svolta radicale: l’immigrazione va fermata, punto. Basta barconi, basta “salvataggi” che sono solo traghettamenti di criminali. Servono rimpatri immediati per chi delinque, controlli militari ai confini e un pugno di ferro contro chi osa trasformare le nostre strade in teatri di violenza.
Le denunce dei palermitani cadono nel vuoto da troppo tempo. Le istituzioni, imbavagliate dal politicamente corretto, hanno abbandonato il popolo. Ma il popolo è stanco, furioso, e non ne può più di vedere la propria terra calpestata da chi non ha alcun diritto di starci. Palermo non è una discarica per immigrati violenti, e l’Italia non è il parco giochi di chi vuole imporci il caos. È ora di dire basta: confini sigillati, espulsioni di massa e legge marziale contro i delinquenti stranieri. L’Italia agli italiani, senza se e senza ma!
Le denunce dei residenti, che da anni segnalano il degrado, lo spaccio e le molestie, cadono nel vuoto. Le istituzioni, locali e nazionali, sembrano incapaci di agire con decisione. I controlli promessi si risolvono in sporadiche apparizioni delle forze dell’ordine, che arrivano solo quando il danno è fatto, come oggi, quando i carabinieri hanno disperso i violenti senza riuscire a fermarli. E mentre Palermo affonda sotto il peso di un’immigrazione mal gestita, c’è chi continua a difendere le “porte aperte” e le ONG che traghettano migliaia di persone senza controlli, alimentando il caos.
### Basta con il Buonismo: È Ora di Dire Basta

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È tempo di smettere di nascondersi dietro il velo dell’ipocrisia. L’immigrazione incontrollata non porta “ricchezze culturali”, ma degrado, violenza e insicurezza. Palermo non può essere lasciata in balia di bande straniere che terrorizzano turisti e cittadini. Servono misure drastiche: rimpatri immediati per chi delinque, controlli ferrei alle frontiere e un presidio costante delle forze dell’ordine nelle zone a rischio. Non si può continuare a sacrificare la sicurezza degli italiani sull’altare di un’accoglienza cieca e ideologica.
I residenti di via Maqueda meritano di vivere senza paura. I turisti meritano di visitare una città sicura, non un campo di battaglia. E Palermo merita di tornare a splendere, libera dall’assedio di chi la sta trasformando in una terra di nessuno. È ora di dire basta: l’Italia non è un porto franco per criminali, e chi la governa deve dimostrarlo con i fatti, non con parole vuote o statistiche truccate. La misura è colma, e il popolo italiano non ne può più.
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