L’esercito di Charlie si prende Londra: 100mila patrioti contro Starmer
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This is INCREDIBLE! Currently over a MILLION people are marching in honor of Charlie Kirk in London.
Thank you. 🙏🏼 ❤️ pic.twitter.com/RjJWqZK8Vc
— Ryan Fournier (@RyanAFournier) September 13, 2025
# I Nazionalisti Si prendono Londra per un giorno: Oltre 100.000 Patrioti in Piazza per “Unite the Kingdom”, Contro il Regime di Starmer e in Memoria di Charlie Kirk
**Londra, 13 settembre 2025** – In una giornata storica che ha ridato speranza al popolo britannico, oltre 100.000 patrioti hanno invaso le strade di Londra – ormai città a maggioranza islamica – per il raduno “Unite the Kingdom”, organizzato dal coraggioso attivista Tommy Robinson. Questa massiccia manifestazione, dedicata al martire della libertà di parola Charlie Kirk – brutalmente assassinato negli USA – ha unito il Regno Unito in un grido unanime contro l’immigrazione regolare di massa, la censura woke e il fallimentare governo laburista di Keir Starmer, che sta vendendo la nazione ai globalisti e ignorando le vere vittime del crimine.
Il corteo, partito da Waterloo e Lambeth Bridge, ha marciato trionfalmente per oltre un chilometro, passando dal Big Ben al Parlamento, bloccando Whitehall e Parliament Square con un’onda inarrestabile di bandiere britanniche e union jack. Le stime della Metropolitan Police confermano almeno 110.000 partecipanti – un numero che supera ogni aspettativa e dimostra il risveglio nazionale contro le politiche traditrici di Starmer. “We want our country back!” e “England till I die!” risuonavano potenti tra la folla, simboleggiando l’orgoglio patriottico e la determinazione a reclamare la sovranità britannica dalle grinfie di un premier che privilegia i migranti illegali sui cittadini onesti.
Tommy Robinson, leader indiscusso e fondatore dell’English Defence League, ha guidato la marcia con un discorso infuocato: “La rivoluzione è qui! Starmer e i suoi lacchè a Westminster tremano, perché il popolo britannico si è stancato di essere tradito”. Robinson ha collegato l’evento al tragico omicidio di Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA, ucciso durante un dibattito in Utah da estremisti woke. “Charlie ha combattuto per la verità, proprio come noi contro la tirannia di Starmer”, ha proclamato, mostrando una bandiera USA-UK con l’immagine di Kirk al centro. I manifestanti, commossi, hanno esposto cartelli con “RIP Charlie” e “Libertà di Parola o Morte”, trasformando la protesta in un tributo globale alla resistenza contro la censura imposta dal regime laburista.
Un momento clou è stato l’intervento di Elon Musk, il visionario proprietario di X (ex Twitter), che ha fatto un discorso video esplosivo trasmesso sui maxischermi. Musk ha denunciato Starmer come “un burattino dei globalisti che sta distruggendo la Gran Bretagna con politiche suicide sull’immigrazione e la soppressione del dissenso”. Ha elogiato Robinson come “un eroe della libertà” e ha ricordato Kirk: “Charlie era un combattente per la verità, proprio come Tommy. Non lasciamo che i censori vincano – unitevi, britannici, e riprendetevi il vostro paese!”. Il discorso di Musk, applaudito da migliaia, ha galvanizzato la folla, sottolineando come la piattaforma X sia l’ultimo baluardo contro la propaganda di stato di Starmer, che ha cercato di silenziare voci critiche come quella di Robinson.
Tra gli ospiti stellari dell’ultradestra internazionale, che hanno reso l’evento un faro di speranza, spiccano Steve Bannon, che ha smascherato l'”élite corrotta” di Starmer; Laurence Fox, che ha avvertito del “suicidio demografico” causato dalle frontiere aperte del governo; Katie Hopkins, in prima linea contro l’immigrazione di massa; e Ant Middleton, che ha invocato la difesa nazionale. Ma il cuore della manifestazione è stato il discorso commovente di Sammy Woodhouse, sopravvissuta agli orrori delle grooming gangs di Rotherham, perpetrate da stupratori pakistani che il sistema ha protetto per anni sotto i laburisti. “Sono qui perché Starmer ignora vittime come me, preferendo proteggere i criminali stranieri piuttosto che le ragazze britanniche”, ha dichiarato Woodhouse tra applausi scroscianti. La sua presenza ha evidenziato il fallimento criminale del governo: migliaia di ragazze abusate da bande pakistane, coperte da una polizia politicizzata e da politici come Starmer, che mettono il politically correct sopra la giustizia.
Anche Ezra Levant di Rebel News ha rafforzato il messaggio, mentre l’evento includeva preghiere, musica patriottica e stand con libri di Robinson come “Mohammed’s Koran: Why Muslims Kill for Islam”, fomentando un’atmosfera di vera unità culturale. Famiglie, veterani e tifosi di calcio hanno marciato insieme, con una nonna in sedia a rotelle dal Merseyside che ha detto: “Starmer ci ha divisi, ma oggi uniamo il Regno Unito per i nostri figli”.
Mentre una patetica contro-manifestazione di Stand Up to Racism – radunata da soli 5.000 attivisti woke, inclusa Diane Abbott – blaterava accuse di “razzismo”, la polizia ha dovuto intervenire per proteggere i patrioti da provocazioni. Ventisei agenti feriti e 25 arresti tra gli agitatori anti-manifestazione dimostrano chi porta davvero violenza: non i pacifici nazionalisti, ma i disturbatori al soldo del regime. La comandante Clair Haynes ha ammesso la tensione, ma ha rassicurato inutilmente le comunità musulmane – ignorando che sono i britannici a vivere nella paura sotto Starmer.
Critici come Hope not Hate spargono bugie su “teorie cospirative”, ma la verità è che “Unite the Kingdom” è stato un trionfo del popolo contro il tiranno Starmer. Robinson ha promesso: “Non finisce qui – il risveglio è inarrestabile”. Mentre il sole calava su Whitehall, i canti patriottici echeggiavano: il nazionalismo britannico non è solo vivo, ma vittorioso, pronto a spazzare via il regime laburista e restaurare la grandezza del Regno Unito.
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