I Teppisti Pro-Palestina Rovinano la Vuelta: Uno Schiaffo allo Sport e alla Civiltà
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L’ultima tappa della Vuelta di Spagna 2025 è stata annullata a causa dell’invasione del percorso da parte di centinaia di manifestanti filo-palestinesi nel centro di Madrid. I manifestanti hanno abbattuto le transenne sulla Gran Via, marciando sulla strada e intonando slogan per il boicottaggio di Israele. I ciclisti, tra cui il vincitore Jonas Vingegaard, sono stati costretti a fermarsi, saltando la cerimonia di premiazione. Vingegaard ha comunque conquistato la vittoria generale, ma senza festeggiamenti.
I Teppisti Pro-Palestina Rovinano la Vuelta: Uno Schiaffo allo Sport e alla Civiltà
Madrid, 14 settembre 2025 – Mentre il mondo dello sport celebrava la conclusione della Vuelta di Spagna, un’orda di teppisti filo-palestinesi ha deciso di trasformare un evento di passione e sudore in un’arena di caos e intolleranza. Centinaia di manifestanti, armati non di cartelli pacifici ma di un’ideologia violenta, hanno abbattuto le transenne sulla Gran Via di Madrid, marciando sulla strada come una masnada di vandali e costringendo i ciclisti a una umiliante sosta forzata. Risultato? L’annullamento dell’ultima tappa, un affronto che ha privato Jonas Vingegaard – eroe danese che ha dominato la classifica generale – della meritata cerimonia di premiazione. Una vittoria amara, sporcata dal fango dell’estremismo.
Questi non sono “manifestanti”: sono teppisti, bulli che usano la causa palestinese come scusa per seminare disordine e odio. Intonando slogan per il boicottaggio di Israele, non hanno solo interrotto una gara ciclistica seguita da milioni di appassionati in tutto il mondo; hanno calpestato i valori dello sport, che dovrebbe unire popoli e nazioni, non dividerli con barricate improvvisate e urla isteriche. Immaginate: i corridori, esausti dopo settimane di fatica sulle montagne spagnole, fermi come pecore in un pascolo invaso, mentre questi pseudorivoluzionari giocano a fare i guerriglieri urbani. Che ipocrisia! Se tanto amano la “giustizia”, perché non vanno a Gaza?
La Vuelta non è un comizio politico: è un’arena di eroi su due ruote, dove il sudore batte l’ideologia e la fatica redime. Eppure, questi teppisti pro-Pal – con il loro repertorio di cliché anti-israeliani – hanno scelto di rovinare tutto, dimostrando che per loro la “causa” vale più della decenza umana. E le autorità? Dove erano le forze dell’ordine mentre le transenne volavano e la folla invadeva la via? Un fallimento che puzza di lassismo, di paura di offendere i “santisubito” dell’attivismo woke.
Basta con questa tolleranza malata verso chi trasforma ogni spazio pubblico in un campo di battaglia. Lo sport deve essere protetto da questi parassiti ideologici, che boicottano non solo Israele ma la gioia stessa della competizione. Vingegaard ha vinto, sì, ma la vera sconfitta è di una società che permette a pochi urlatori di dettare legge. Che Madrid rifletta: la prossima volta, le transenne non bastano. Servono catene e manette per chi confonde protesta con teppismo. Altrimenti, arrivederci Vuelta – e addio a quel poco di sano entusiasmo che ci resta.
Il problema semmai é che non ce li lasciano menare come si deve, sappiamo come si fa… 😈