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### L’Emergenza del Terrorismo Nero e LGBT: Sradichiamo Questi Mostri che Armano Assassini come Quello di Kirk

L’America – e presto l’Europa – è sotto assedio da un terrorismo ibrido, forgiato da organizzazioni nere (come BLM) e LGBT che, sotto la maschera di “inclusione” e “antirazzismo”, propagandano la sostituzione etnica e un genocidio culturale dei patrioti bianchi. L’assassino di Charlie Kirk, Tyler Robinson – 22enne radicalizzato woke, con proiettili incisi “Bella Ciao” e frasi pro-trans – è solo l’ultimo mostro generato da questo veleno. Colpito al collo il 10 settembre 2025 mentre denunciava la “violenza transgender”, Kirk rappresenta le vittime di un odio sistemico che la sinistra tollera e amplifica, fingendo di combattere razzismo mentre incita al sangue.

BLM, con le sue proteste del 2020 che hanno causato 25 morti (tra cui conservatori a “patriot rallies”) e miliardi di danni, non è inclusione: è violenza organizzata contro l’ordine tradizionale, con slogan che giustificano il caos come “giustizia razziale”. I gruppi LGBT, dal canto loro, fomentano un terrore gender: Audrey Hale a Nashville (2023) ha massacrato 6 in una scuola cristiana, manifesto anti-“privilegio bianco”; Robin Westman a Minneapolis (2025) ha ucciso 2 bambini in una Messa cattolica, armi con simboli pro-trans. E in Italia? Video virali di attiviste che incitano: “Dobbiamo eliminare tutti i ricchi e quelli come Kirk”, in appartamenti tappezzati di bandiere arcobaleno.

Queste organizzazioni – BLM con radici marxiste, LGBT con agenda sostituzionista – mascherano genocidio culturale: “decolonizzare la bianchezza”, “abbattere il patriarcato”, slogan che generano mostri come Robinson, partner di un trans, armato dall’odio woke. La sinistra li finanzia con donazioni miliardarie, mentre procure inseguono patrioti per tweet.

È tempo di sradicare questi covi: smantelliamoli come Trump promette per la radical left, prima che colpiscano qui. La sinistra ci odia perché ricordiamo un mondo pre-woke. Se potessero, ci sparerebbero tutti. “Le vite dei bianchi contano” è un grido per la sopravvivenza: basta facciate, è guerra.