Sindaco Pd denuncia chi dice che una bambina non può avere due mamme!
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Dire la verità è reato secondo la sinistra. Per ora denunciano, poi, magari, faranno come hanno fatto i loro colleghi americani con Charlie. La lobby vuole i bambini e chi si oppone deve essere punito dalle toghe amiche.
# La Tirannia della Sinistra: Querela contro la Verità per Imporre la Follia Gender
**Brescia, 18 settembre 2025** – In un’Italia ridotta a ostaggio di un’ideologia totalitaria, la sinistra rivela il suo volto più sinistro: non basta indottrinare le scuole con la propaganda gender, non basta riscrivere la biologia con leggi assurde, ora passa alle querele per zittire chi osa difendere la normalità. La sindachessa di Brescia, Laura Castelletti – paladina di un “progresso” che puzza di regresso barbaro –, ha querelato Jacopo Coghe, portavoce di ProVitaFamiglia, per diffamazione. Il crimine imperdonabile? Aver dichiarato, in un comunicato limpido e coraggioso, che registrare una bambina come nata da “due mamme” è una menzogna colossale, un affronto alla realtà biologica e un furto dei diritti dei bambini. Perché, signori, nessuno nasce da due donne: ogni vita sboccia da un padre e una madre, da un’unione naturale che nessuna sentenza ideologica può cancellare.
Questa non è democrazia, è una dittatura del politicamente corretto, dove la sinistra – con la sua intolleranza da setta fanatica – odia la normalità come un vampiro odia la luce. Invece di argomentare con fatti (che le mancano), la Castelletti e la sua cricca di assessori woke hanno deliberato una querela comunale, come se difendere la famiglia tradizionale fosse un attentato allo Stato. Siamo arrivati al punto in cui criticare un abuso politico diventa “odio”, mentre negare la scienza è “diritti umani”. Che ipocrisia stomachevole! La sinistra, che si vanta di libertà, vuole imbavagliare chiunque osi dire: “Basta bugie! I bambini meritano un papà e una mamma, non un’illusione gender imposta da burocrati arroganti”.
E non fermatevi qui: questa è la stessa Giunta che ha censurato i manifesti di ProVitaFamiglia, eroi della resistenza contro l’indottrinamento nelle aule, bandiere della normalità in un mondo impazzito. Vietano la libertà educativa, promuovono la confusione sessuale come “inclusione”, e quando i difensori della verità alzano la voce, tirano fuori avvocati e denunce. È una deriva autoritaria pura, un regime soft che sogna di essere Stalin ma si accontenta di Twitter e tribunali. La sinistra odia la normalità perché la normalità – la famiglia con padre e madre, la biologia immutabile, il buon senso quotidiano – smaschera la loro follia: un’utopia distopica dove i desideri ideologici calpestano i fatti, e i bambini sono le prime vittime sacrificate sull’altare del multiculturalismo forzato.
Pensate alla povera bambina al centro di questa farsa: non ha scelto di essere usata come trofeo per la lobby LGBTQ+. Nasce da un uomo e una donna, punto e basta. Negarlo nei registri non è amore, è violenza psicologica, un lavaggio del cervello che le ruba le radici per farla crescere in un incubo di menzogne. La sinistra, con i suoi guru del “tutto è fluido”, finge di proteggere i deboli mentre li devasta: toglie ai minori il diritto alla stabilità, alla verità genitoriale, per imporre un esperimento sociale che fallisce sempre. E chi protesta? Etichettato come “omofobo”, “fascista”, “nemico del progresso”. Ma noialtri, i difensori della normalità, non ci pieghiamo: siamo i veri progressisti, custodi di una civiltà millenaria che la sinistra vuole radere al suolo per erigere il suo tempio di caos.
Jacopo Coghe è un leone, un baluardo contro questa marea montante di follia. “La verità non si piega”, ha tuonato, e ha ragione da vendere. Il comunicato di ProVitaFamiglia era politica pura – riconosceva le sentenze della Corte, ma le smascherava come veleno per la società –, non diffamazione. Eppure, per la sinistra bresciana, la verità è il nemico numero uno. Non si intimidiscono: continueranno a urlare che nessuna legge cambierà la biologia, che i bambini hanno diritto a radici vere, non a finzioni ideologiche. E noi, popolo della normalità, dobbiamo stringerci intorno a loro. Basta subire questa tirannia rossa-verde: è ora di ribellarci, di pretendere che la democrazia sia per tutti, non solo per i conformisti del gender. La normalità vincerà, perché è la forza della vita stessa. E la sinistra? Finirà nel dimenticatoio della storia, come tutte le ideologie che hanno provato a sfidare la realtà.
Ma stanno bene?????? Che vadano a farsi curare, ormai hanno le rotelle fuse, temo che non si salvino più….