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### Sbando Totale: Rimpatri Bloccati dall’Algeria, 40 Clandestini Scaricati in Italia – Un Fallimento che Costa Caro!

È un’umiliazione epica, un disastro che ridicolizza l’intera politica migratoria italiana e getta il Paese nel ridicolo internazionale! Ieri, 20 settembre 2025, un volo charter partito da Roma Fiumicino con a bordo **40 cittadini nigeriani destinati al rimpatrio** – 29 dall’Italia e 11 da Belgio, Cipro e Svizzera – è stato costretto a un dietrofront grottesco a causa del **divieto di sorvolo imposto dall’Algeria**. Risultato? Tutti i clandestini sono stati scaricati di nuovo nei nostri CPR, con 29 che tornano a infestare le nostre strutture e altri 11 “importati” dagli altri Paesi europei, come un pacco indesiderato che rimbalza indietro! Un fallimento totale, un “sbando” che Eugenio Bravo, segretario generale provinciale del Siulp di Torino, definisce “assurdo e gravissimo”, un’operazione congiunta europea trasformata in una farsa che ci costa soldi, tempo e sovranità.

Immaginate la scena: l’aereo decolla con pompa magna, carico di promesse di rimpatri efficaci, e l’Algeria – con un veto arrogante e inspiegabile – lo manda a gambe all’aria, costringendo il volo a invertire la rotta e a riportare i 40 nigeriani dritti al CPR di Gradisca d’Isonzo. “Ora in Italia ci sono anche i clandestini di Belgio, Cipro e Svizzera – un imbarazzo per tutti!”, tuona un agente, sottolineando l’assurdità di dover “importare” nigeriani da rimpatriare da altri Paesi perché l’Italia non ne ha abbastanza da espellere da sola. Demenziale! E il governo Meloni, che sbandiera accordi bilaterali con l’Algeria come trofei, dove si nasconde? Questo diniego non è un intoppo: è un segnale allarmante che compromette gli accordi vitali per i rimpatri, lasciando centinaia di migliaia di irregolari liberi di scorrazzare mentre i nostri confini sanguinano.

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Invece, eccoci qui: 40 clandestini “salvati” dal rimpatrio, pronti a gonfiare i nostri centri al collasso, mentre Lampedusa annega sotto **49.227 sbarchi nel 2025** e il totale da quando Meloni è premier supera i **293.000 invasori**, con un salasso di **4,69 miliardi di euro** (80 euro a testa per ogni italiano!). Ogni mancato rimpatrio come questo è un furto ai contribuenti, un invito agli scafisti a continuare l’invasione, un tradimento delle promesse di fermezza.

E gli agenti? Sì, anche loro pagano il prezzo – 21 ore di servizio estenuante per questa pagliacciata, stremati e con una “cena” da panino alle 11 di sera – ma è il fallimento del rimpatrio a urlare più forte: un’operazione da milioni di euro buttati, clandestini che restano invece di sparire, e un’Italia che perde il controllo giorno dopo giorno.

Basta con questi veti nordafricani che ci prendono in giro! Il governo deve imporre accordi ferrei, ignorare i dinieghi e rimpatriare con i denti – non con chiacchiere. Meloni, il tempo delle figuracce è finito: ferma questa marea o l’Italia affonderà sotto il peso di rimpatri mai fatti e confini spalancati!