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In questi video: estremisti rossi e immigrati islamici di seconda generazione assaltano la stazione centrale di Milano. La prova della saldatura tra i due estremismi e che la sinistra vuole usare gli immigrati musulmani come esercito per le proprie violenze. #scioperogenerale pic.twitter.com/92p25bXrKQ

— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) September 22, 2025

**Milano Sotto Assedio: Estremisti Rossi e Immigrati Islamici Uniti nell’Assalto alla Stazione Centrale – La Sinistra Usa i Musulmani come Esercito del Caos**

Un’orda di estremisti rossi e immigrati islamici di seconda generazione ha trasformato la Stazione Centrale di Milano in un campo di battaglia il 22 settembre 2025, assaltando i binari, lanciando fumogeni e rompendo vetrate per bloccare treni e pendolari in nome della “causa palestinese”. I video che circolano su X mostrano scene di guerriglia: giovani incappucciati, molti dei quali figli di immigrati musulmani cresciuti nelle periferie come Quarto Oggiaro, marciano fianco a fianco con collettivi di sinistra come il CUA, urlando “Intifada!” e “Assassini!” contro Israele e l’Occidente. Non è una protesta: è la prova schiacciante di una saldatura mortale tra l’estremismo rosso e quello islamico, orchestrata dalla sinistra italiana – da USB al PD – che usa gli immigrati musulmani come un esercito per seminare violenza e destabilizzare l’Italia, sotto la regia di Hamas e della Fratellanza Musulmana.

Le immagini sono inequivocabili: mentre la polizia respinge l’assalto con lacrimogeni e manganellate, i manifestanti, armati di spranghe e petardi, cercano di invadere il mezzanino della stazione, paralizzando il traffico ferroviario con ritardi fino a 150 minuti e costringendo turisti e lavoratori a fuggire terrorizzati. Questo caos è stato indetto da sindacati di estrema sinistra come USB, che hanno cavalcato l’appello di Hamas a sostenere la “Global Sumud Flotilla”, una carovana di barche diretta a Gaza per rompere il blocco navale israeliano – una provocazione propagandistica finanziata da reti oscure legate al Qatar. La presenza di immigrati di seconda generazione, radicalizzati in moschee come Viale Jenner (definita dagli USA “centrale di Al Qaeda”), non è casuale: sono il prodotto di un’integrazione fallita e di un’ideologia jihadista importata, che la sinistra italiana abbraccia per odio anti-occidentale, trasformando questi giovani in una milizia pronta a colpire.

Questa alleanza rosso-islamista è un allarme rosso per l’Italia. La sinistra, da Elly Schlein che chiede protezione per gli attivisti della Flottiglia a collettivi come Cambiare Rotta, sta cinicamente sfruttando gli immigrati musulmani – che già rappresentano il 30% in periferie come San Siro – come un esercito di strada per le sue battaglie. Non protestano per i salari da fame o il precariato, aggravati proprio dall’immigrazione incontrollata che loro difendono, ma per Hamas, che il 7 ottobre 2023 ha massacrato 1.200 israeliani. Tra dieci anni, quando queste comunità saranno maggioritarie, le nostre città rischiano di diventare enclave jihadiste, con stazioni assaltate, sinagoghe sotto attacco e “flottiglie” fai-da-te nei porti. È ora di agire: espellere i predicatori d’odio, chiudere moschee radicali come Viale Jenner, mettere fuori legge USB e perseguire chi finanzia questo caos. Meloni deve dichiarare guerra a questa sinistra eversiva e ai suoi alleati islamisti, o l’Italia diventerà il prossimo campo di battaglia di Hamas.